Carlos Sainz con un capolavoro tattico, ha riportato alla vittoria la Ferrari nel Gp di Singapore, ponendo fine all’imbattibilità di Max Verstappen e la Red Bull.

redit: @Scuderia Ferrari Press Office

Ferrari is back, questo è il titolo dell’emozionante Gp di Singapore di F1. A 434 giorni dalla vittoria di Charles Leclerc in Austria, Carlos Sainz ha interrotto il digiuno, portando per la prima volta la Scuderia di Maranello sul gradino più alto del podio in questa stagione. Risultato insperato fino a qualche settimana fa, soprattutto su un circuito da alto carico aerodinamico punto debole della SF-23. Invece è stato possibile grazie al lavoro in fabbrica per migliorare la macchina, e all’ottimo momento di forma di Sainz. Lo spagnolo con una prestazione perfetta e con un’intelligenza tattica, che ha ricordato le vittorie di Lauda e Schumacher,  oltre a precedere l’ex compagno di squadra Lando Norris e Lewis Hamilton, ha posto fine al dominio di Max Verstappen e la Red Bull. Al leader del mondiale questa volta non è riuscita la rimonta, ma sfruttando il ritiro di George Russell, ha tagliato il traguardo quinto. Verstappen è transitato sotto la baniera a scacchi dietro a Charles Leclerc, che come possiamo vedere nei grafici del Gp di Singapore, è stato uno dei segreti della vittoria di Sainz nel Gp di Singapore.

Infatti la strategia della Ferrari di far partire Leclerc con gomme rosse, si rivela giusta, ed è una delle chiavi della gara.  La SF-23 conferma che uno dei suoi punti di forza è lo spunto al via, con Sainz che prende la testa della corsa, e Leclerc che sfruttando il grip delle soft, brucia Russell e sale al secondo posto. Questo permetterà alla Ferrari di gestire passo e gomme. Leclerc nei primi giri era rimasto incollato a Sainz, ma dopo varie richieste del suo ingegnere dal 14° giro rallenta il suo ritmo. Questo gli viene chiesto sia per coprire le spalle a Sainz, e tenere dietro Russell, ma anche per far respirare la macchina, e soprattutto allungare il più possibile lo stint con le soft. Invece per la Red Bull stesso film delle qualifiche, con Verstappen e Perez, i quali quando Sainz inizia a spingere, non riescono a rispondere ai suoi tempi. Proprio i giri veloci di Sainz e Leclerc, confermano quanto visto nelle FP3. Con la modifica al set-up fra Venerdi e Sabato, la SF-23 ha perso qualcosa sul giro secco in qualifica, ma ha risolto i problemi di surriscaldamento avuti nelle FP2, e migliorato il passo. Quindi per la Ferrari tutto sembrava andare secondo i piani, fino a quando Sergeant nel corso del 19° passaggio va a muro, causando l’ingresso in pista della safety car. Le Rosse vedono annullarsi il loro vantaggio, e per Leclerc sfuma l’unica possibilità che aveva per battere Sainz, fare un undercut come Vettel gli fece nel 2019.

La Ferrari decide di approfittare della safety car per un fare un doppio pit stop, ma Leclerc per evitare di rimanere fermo ad aspettare Sainz, rallenta troppo in pit lane. Se Sainz di poco rientra in pista leader davanti a Verstappen, Leclerc finisce alle spalle di Russell e Norris. Subito dopo Leclerc commette un errore, in curva 6 per evitare di tamponare Norris va lungo, e viene superato anche da Hamilton. La Red Bull che aveva deciso di rimanere in pista, ha la conferma che la RB19 a Singapore non è la solita vettura dominate. Verstappen e Perez nemmeno con pista libera hanno il solito passo devastante, Russell, Norris, e Leclerc si sbarazzano facilmente di loro. Sainz nonostante la pressione di Russell è tranquillo, dicendo ad Adami che può aumentare il suo passo di un secondo, ma che sta gestendo i suoi pneumatici. Il ritmo molto alto di Sainz, compatta il gruppo che gira sugli stessi tempi, mentre Leclerc è in difficoltà con gli pneumatici e non riesce ad attaccare Hamilton. Ancora una volta però la gara si complica per la Ferrari, Ocon rallenta ed è costretto al ritiro, e viene applicata la procedura della virtual safety car.

La Mercedes si gioca l’all-in, capendo che con la velocità sul dritto della Ferrari è impossibile superare Sainz, puntando tutto sui problemi di gestione gomme nei finali degli stint. Visto che Russell e Hamilton avevano conservato un treno di medie, li richiama ai box per il secondo pit stop. Se in un primo momento la strategia sembrava azzardata, ben presto i tempi di Russell e Hamilton fanno tremare il muretto della Ferrari. I due piloti Mercedes guadagnando un secondo al giro raggiungono il terzetto di testa a quattordici giri dal termine. Leclerc che era già in difficoltà con gli pneumatici, resiste soltanto due giri a Russell, ed anche Hamilton lo supera con facilità. In questo momento mentre Leclerc va in crisi, avviene il capolavoro tattico di Sainz, che rallenta e si prende il rischio di concedere il DRS a Norris, pur non di non farlo superare dalle Mercedes. La mossa che all’inizio ha stupito anche il suo ingegnere, si rivelerà vincente e manderà in confusione. Russell che non riusciva ad attaccare Norris ed era messo sotto pressione da Hamilton, al penultimo giro perde il controllo della sua W14 e va a muro. Sainz e la Ferrari così possono festeggiare la prima vittoria stagionale, e interrompono la serie di successi di Verstappen e e della Red Bull.

Come possiamo vedere dal grafico del passo gara complessivo del Gp di Singapore, la vittoria di Sainz è merito suo, e di una Ferrari finalmente perfetta, visto che la Mercedes sul passo aveva qualcosa in più. Questo risultato però ha anche altri significati, arrivando nella settimana in cui rumors davano Vasseur a rischio, che invece ha festeggiato il primo successo in Ferrari, e dà fiducia per il 2024. Aver vinto su una pista da alto carico aerodinamico, significa che Enrico Cardile e i suoi uomini hanno risolto il più grande difetto della SF-23, il downforce. Proprio per questo Suzuka sarà un altro banco di prova, sia per capire se la Ferrari è veramente tornata, ma anche per scoprire se la brutta prestazione della Red Bull, che comunque in gara ha avuto lo stesso passo di Mercedes, Sainz e Norris, è legata o meno alla TD18.

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