Ecco come è nata nelle qualifiche del Gp di Singapore la seconda pole consecutiva di Carlos Sainz, ed i motivi per cui è sfuggito l’uno-due alla Ferrari, e della più brutta prestazione dal 2019 della Red Bull.

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Conferme e colpi di scena nelle qualifiche del Gp di Singapore. A partire davanti a tutti come a Monza sarà Carlos Sainz, autore ancora una volta di una prestazione perfetta, che gli ha permesso di conquistare la seconda pole consecutiva. Lo spagnolo ancora una volta si è imposto per pochi millesimi battendo George Russell, che ha impedito alla Ferrari di monopolizzare la prima fila come nel 2017. Per Charles Leclerc invece le prove ufficiali sono stati il replay due settimane fa, si è dovuto accontentare della terza posizione, ed ha perso nuovamente il duello con il compagno di squadra. Stesso discorso per Lewis Hamilton quinto, e Fernando Alonso settimo, finiti alle spalle di Lando Norris e la Haas di Kevin Magnussen. La grossa delusione e sorpresa è stata una Red Bull che non ha piazzato nessun pilota in Q3. Max Verstappen mai suo agio con la RB19, nonostante il cambio di set-up, è stato eliminato dall’mvp Lawson, con Sergio Perez tredicesimo. Andiamo a vedere nei grafici dell’ultimo tentativo delle qualifiche del Gp di Singapore, i segreti della pole di Sainz, e del crollo della Red Bull.

Proprio nel T1 possiamo andare a vedere i motivi delle performance diverse di Ferrari e Red Bull. La SF-23 ribadisce con l’ala posteriore portata a Marina Bay, di aver trovato il down force e il bilanciamento nei circuiti ad alto carico aerodinamico. Rispetto a Venerdì, Sainz e Leclerc non sono migliori delle Mercedes e di Norris nelle curve di bassa velocità, me è grazie alla trazione che fanno i primi due intermedi nel primo settore. Perdono subito contatto Hamilton e Alonso, che accusano già due decimi. Invece in precedenza era proprio dal T1 che si vedevano quali erano le difficoltà della RB19. Verstappen e Perez faticano a scaldare le gomme, ricordando molto da vicino i problemi avuti su questo tracciato dalla Mercedes negli anni passati. Inoltre la RB19 come Venerdì è inguidabile, con Verstappen costretto a tantissime correzioni in curva nel primo settore.

Nella parte centrale Sainz si peggiora rispetto al T1, con Russell e Leclerc che gli recuperano 83 e 61 millesimi. Se la Ferrari nel secondo settore dimostra di essere competitiva anche nelle curve di media velocità, il casco fucsia di Russell più che merito del cambio di concetto di vettura da Monaco in poi della W14, è suo. Infatti Hamilton non trova la stessa fiducia nella Mercedes, e paga un altro decimo e mezzo al compagno di squadra. Ancora peggio fa Alonso, che in un settore nel quale alla vigilia si pensava favorevole all’Aston Martin, accusa altri tre decimi da Sainz.

Sainz fa la differenza nel T3, settore che con il cambio di layout è favorevole alla SF-23. Sul dritto le Ferrari hanno una velocità di sei e quattro chilometri orari superiori a Mercedes e McLaren. Poi ci pensa Sainz a fare un capolavoro da curva 16 a curva 19, che gli permette di prendersi di forza la quinta pole della carriera. Al contrario del vicino di box Leclerc, che non è perfetto, e nella penultima curva non perde solo la prima fila, ma anche la pole. Fino a quel momento Leclerc era davanti a Sainz, ma una correzione l’ha costretto a finire dietro anche a Russell.

Viste le difficoltà della Red Bull, il Gp di Singapore si annuncia elettrizzante. La Ferrari ha la grande occasione di porre fine all’imbattibilità stagionale del Team di Milton Keynes, ma sarà molto importante la partenza, ed evitare di ripetere quanto successe nel 2017. La Ferrari nelle FP3 a differenza della seconda sessione, ha mostrato un buon passo, che però è il punto forte della Mercedes e della McLaren, e quindi sarà necessario un gioco di squadra fra Leclerc e Sainz, per tornare a vincere dopo oltre un anno.

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