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F1, Ferrari: Leclerc e la sindrome Vettel-Alonso

La Ferrari dopo l’ennesima strategia sbagliata a Charles Leclerc nel Gp degli Stati Uniti di F1, sembra sempre di più non aver imparato dagli errori commessi con Sebastian Vettel e Fernando Alonso.

(Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool

A tre giorni dal Gp degli Stati Uniti di F1 non si placano le polemiche. A far discutere è la squalifica inflitta per fondo irregolare a Charles Leclerc e Lewis Hamilton, ma anche l’errore di strategia della Ferrari, che ha compromesso la gara del monegasco. La reazione di Leclerc, una volta tagliato il traguardo, è l’ennesimo segnale di quanto sia grande la sua frustrazione.

Infatti negli ultimi due anni sono tante le gare, che il Muretto della Scuderia di Maranello gli ha rovinato. L’anno scorso nella sua Monaco quando era in testa, è scivolato al quarto posto, così come a Silverstone, dove andò in scena il famoso dito puntatogli davanti alle telecamere, da parte di Mattia Binotto. Gesto che secondo alcune indiscrezioni, ha fatto decidere John Elkann di cambiare Team Principal.

Nonostante l’addio di Rueda sostituito da Jain, anche nel 2023 le cose non sono migliorate in Ferrari. In particolare Leclerc è stato più volte penalizzato dalle scelte strategiche discutibili, che hanno fatto ottenere un risultato inferiore a quanto meritasse in pista. Per questo quanto successo ad Austin, non stupisce più di tanto, ma semmai ha messo in evidenza il suo principale punto debole.

Leclerc, quando durante il primo stint Marcos gli dice di andare sul piano D, ha accettato la decisione del suo ingegnere di pista senza opporsi. Capacità che invece hanno il compagno di squadra Carlos Sainz, che più volte non ha assecondato le scelte del Team, e Max Verstappen che anche in Texas con Lambiase, ha dato vita ad un bel botta e risposta.

Proprio per questo, quanto successo Domenica è un concorso di colpa. Se la Ferrari ha avuto il demerito di azzardare una sola sosta, con una macchina che fa della gestione gomme il suo principale problema, Leclerc ha la responsabilità di aver assecondato la scelta, contestandola soltanto quando Marcos gli ha proposto di passare al piano C.

Episodio che oltre a mettere in evidenza la perdita di fiducia fra i due, e dove deve ancora crescere Leclerc, sembra nuovamente il replay di quanto è successo negli anni passati ad Alonso e Vettel. Errori di cui la Ferrari continua a non far tesoro, e come lo spagnolo ed il tedesco, Leclerc non riesce a lottare per il mondiale, quando dopo la stagione d’esordio nel 2019, sembrava il pilota giusto per riportare il titolo a Maranello.

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Le cose non sono andate così, Leclerc non ha potuto lottare per il mondiale e solo per metà campionato nel 2022 ha avuto una macchina forte. Invece il suo grande rivale Verstappen è già a quota tre mondiali e cinquanta vittorie, ed in più quest’anno a porre fine al dominio Red Bull è stato Sainz a Singapore, e non è stato lui.

Il 2024 diventa un anno fondamentale nella storia fra Leclerc e la Ferrari. Nonostante la presenza e il rapporto speciale con Vasseur il quale ha fatto sì che il monegasco non ha preso in considerazione le sirene Red Bull e Mercedes, se la 676 non sarà competitiva le strade si divideranno. Sta alla Ferrari dandogli una macchina per poter sfidare Verstappen, di evitare questa scena e fargli realizzare il sogno di diventare campione del mondo con la tuta del Cavallino Rampante

 

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