Ecco come Mercedes e Ferrari hanno rovinato il Gp degli Stati Uniti a Lewis Hamilton e Charles Leclerc.
Ad Austin è andata in scena una delle gare più belle dell’anno, con Max Verstappen che si è imposto anche nel Gp degli Stati Uniti, ma soffrendo più del previsto. Il campione del mondo sembrava avviato ad una facile rimonta e vittoria, invece la Red Bul non è stata superiore come nella Sprint, ma aiutata dagli avversari. Infatti la Mercedes sembrava aver sprecato un’occasione sbagliando strategia a Lewis Hamilton, che aveva il passo per battere il rivale, tagliando il traguardo con un distacco di soli due secondi. Stesso discorso per la Ferrari, con l’all-in dell’unica sosta con Charles Leclerc, che si è rivelato un azzardo, scatenando l’ira a fine gara del monegasco. A rendere ancora più disastroso il Gp degli Stati Uniti di Mercedes e Ferrari c’è stata la squalifica inflitta a Hamilton ed a Leclerc, per irregolarità nel fondo della W14 n.44 e SF-23 n.16. Ad approfittarne sono stati Lando Norris, che si è salito in seconda posizione, e Carlos Sainz che ha salvato ancora una volta la Ferrari portandola sul podio, i quali hanno preceduto Sergio Perez lontano dai livelli richiesti dalla Red Bull per salvare il sedile, e George Russell.
Per quanto riguarda le prestazioni in pista, Norris dopo aver bruciato al via Leclerc, e preso la testa della corsa prova ad allungare. L’obiettivo dell’inglese era guadagnare il più possibile su Verstappen, che fin dai primi giri non sembrava lo stesso della Sprint. Per la Ferrari stesse difficoltà di Sabato, con Leclerc e Sainz che oltre a tenere a non avere il passo di Norris, ben presto vengono superati da Hamilton e Verstappen, perché devono pensare più a gestire le gomme che a rispondere ai tempi degli altri. Il miglior passo nel primo stint c’è l’ha Hamilton, che ha girato uno e due decimi più veloce di Norris e Verstappen, confermando che con gli aggiornamenti portati ad Austin, ha ritrovato il feeling con la Mercedes avuto fino al 2021. Proprio per questo, decidere da lì a poco di tentare la carta dell’unica sosta facendo allungare il primo stint ad Hamilton è incomprensibile, ma come la Ferrari, si è lasciata ingannare dal degrado inferiore alle aspettative sui pneumatici.
Questa scelta agevola il compito di Verstappen, che al 28° giro diventa il nuovo leader superando Norris. Sorpasso facile, sia perché erano due mescole differenti, ma dovuto anche da una MCL60, che nonostante sia migliorata in efficienza aerodinamica, non ha colmato tutto il gap dalla RB19 in rettilineo. Verstappen quando apre il DRS svernicia sul dritto Norris, che non può far altro che arrendersi. Alle loro spalle Hamilton, costretto dalla Mercedes a costruire la sua gara, ci riesce mettendo in mostra ancora un ottimo passo, migliore di quattro decimi con le hard di quello di Norris. Se la Mercedes in corsa, si è resa conto che la strategia ad una sosta è sbagliata, la Ferrari no, nonostante Sainz con gomma gialla abbia ridotto a due decimi il distacco dalle Red Bull.
Infatti la solita gentilezza di Verstappen con le gomme non basta questa volta, ed anche la RB19 soffre di degrado dei pneumatici e di problemi, che lo costringono ad amministrare il vantaggio. A salvare la Red Bull c’è stato l’errore strategico della Mercedes, perché Hamilton vola con le medie, e dopo essersi aggiudicato la battaglia con il connazionale Norris, si lancia all’inseguimento di Verstappen. Hamilton rifilando quattro decimi nel terzo stint a Verstappen, negli ultimi giri lo raggiunge, ma gli sarebbe servita qualche tornata in più per attaccarlo. Stessa storia per Sainz, che avuta strada libera dal compagno di squadra, girando due decimi più forte si è avvicinato a Norris. Invece per Leclerc il finale di gara è stato un calvario, riuscendo soltanto al fotofinish a tenere dietro Russell.
Anche dal grafico del passo gara possiamo vedere che il Gp degli Stati Uniti è stata una chance sprecata per Mercedes e Ferrari. Nonostante la penalità, le Frecce d’Argento hanno avuto risposte positive dagli upgrade portati in Texas, che l’hanno fatta essere seconda forza, e davanti alla McLaren. Possibilità che aveva anche la Ferrari, ma ancora una volta il muretto non è stato all’altezza. Se Sainz ha ottimizzato ancora una volta il risultato con il terzo podio stagionale e il terzo posto della classifica piloti, aumenta la frustrazione di Leclerc, il cui rapporto con Marcos è ai minimi termini. Inoltre ciò che preoccupa nuovamente in chiave 2024 è che quella perfezione tante volte invocata da Vasseur non c’è stata. L’assetto studiato a Maranello che come a Zandvoort non ha dato gli stessi riscontri del simulatore, e pensare ad una strategia ad una sosta con una macchina mangia gomme, è stato un azzardo troppo grande.