Ecco i segreti del dominio di Max Verstappen nella Sprint del Gp degli Stati Uniti, e del podio di Charles Leclerc e della Ferrari.

Sprint Race USa

Se qualcuno dopo le qualifiche e lo shootout, si era illuso che la Sprint e la gara del Gp degli Stati Uniti sarebbero state combattute, Max Verstappen ha spento ogni speranza. L’olandese prima ha confermato di essere un cannibale, con una partenza di una cattiveria agonistica incredibile, dominando con un passo gara che nessuno dei suoi avversari ha potuto avvicinare. Alle sue spalle Lewis Hamilton, che per qualche minuto ha creduto di poter lottare nuovamente con il rivale, ma ben presto si è dovuto arrendere e accontentare della seconda piazza. Campanello d’allarme in vista della gara per la Ferrari, nonostante il podio di Charles Leclerc, che non è mai riuscito a replicare ai tempi di Verstappen e Hamilton, e nel finale ha sofferto di degrado gomme. Sesto invece Carlos Sainz, che penalizzato dalla scelta di utilizzare le soft, non ha potuto far nulla per difendersi da Lando Norris quarto e Sergio Perez quinto. Andiamo a vedere dal grafico del passo gara le indicazioni che la Sprint del Gp degli Stati Uniti, ha dato in vista della corsa di domani.

Proprio Sainz è stato l’unico a differenziarsi con la strategia, con la Ferrari che un po’ a sorpresa ha deciso di montargli le soft, mentre tutti quanti gli altri hanno optato per gomme medie usate. L’unica emozione c’è stata in partenza, quando Verstappen con una ferocia agonistica alla Schumacher, va al comando, chiudendo Leclerc portandolo fino sulla linea dell’ingresso nei box, che permetterà a Hamilton di superare il monegasco. I primi giri avevano fatto pensare di poter rivedere uno dei tanti duelli visti nel 2021, con Hamilton che riusciva a rimanere incollato a Verstappen, il quale dall’ottava tornata cambia marcia, e piega la resistenza del rivale. Ancora una volta da questo momento in poi, arriva l’ennesima prova dove Verstappen faccia la differenza rispetto ai suoi avversari, e in modo più netto nei confronti del compagno di squadra Perez. Il campione del mondo ha potuto spingere senza problemi fino al traguardo  e avere un passo mostruoso, grazie alla sua solita gentilezza sui pneumatici, che fa sì che la RB.19 n.1 non avverta il minimo degrado gomme.

Problema di cui ha sofferto anche Hamilton, che ha dovuto alzare il suo passo dopo aver provato a mettere pressione a Verstappen. La Mercedes comunque, nonostante il binomio Verstappen-Red Bull sia stato nuovamente di un altro pianeta, ha avuto ottime risposte degli aggiornamenti anche nel long run, che sembrano averle fatto fare un grande passo in avanti. Infatti Hamilton ha inflitto mezzo secondo a Leclerc che nonostante abbia deciso di non seguire i primi due per non rovinare le gomme, nel finale è andato in crisi. Questo è dovuto ancora una volta alla scelta discutibile della Ferrari di un set-up scarico, viste le caratteristiche della pista di Austin, per avere più velocità di punta sul rettilineo, che già in altre occasioni non ha dato i frutti sperati. Top speed che ha costretto Norris e Perez ad impiegare molto tempo prima di liberarsi di Sainz, che dopo le difficoltà a metà gara con le soft, non è crollato, ma nel finale si è ripreso girando più veloce di Leclerc.

Proprio questo è uno dei pochi aspetti positivi della Sprint della Ferrari, che è l’unica squadra ad avere riferimenti su due mescole. Per quanto riguarda il passo e il degrado gomme, Leclerc e Sainz per provare a vincere, devono augurarsi che nella notte a Maranello e ad Austin si capisca come non far essere per la terza corsa di fila la SF-23 quarta forza in pista. Questa è l’unica speranza per difendersi non solo da Verstappen che per il passo mostrato rimonterà facilmente dalla sesta posizione, da Hamilton e la Mercedes in grande forma ad Austin. La minaccia è anche Norris che questa volta partirà al fianco di Leclerc in gara, e che nella Sprint nonostante sia a lungo dietro a Sainz è stato più veloce della Ferrari, e nel finale anche di Hamilton.

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