La Red Bull ha surclassato la concorrenza in questa stagione, dominando la F1 come fece la Williams nel 1992, 1993 e 1994, grazie al talento di Max Verstappen ed al genio di Adrian Newey.

Max Verstappen Sabato nella Sprint, si è laureato per la terza volta in F1 campione del mondo, raggiungendo Ayrton Senna, Niki Lauda, Jackie Stewart, Nelson Piquet e Jack Brabham. Aggancio che l’olandese vuole far durare poco, visto che è deciso a proseguire la sua scalata verso i sette titoli di Lewis Hamilton e Michael Schumacher. Tris che per Verstappen è stato nettamente più facile rispetto al 2021 e 2022, ed è dovuto al feeling perfetto fra lui e la RB19.

Eppure dopo la penalità  inflitta alla Red Bull, per aver violato le regole del budget cap, tanti addetti ai lavori e avversari, pensavano che sarebbe stato più difficile ripetersi. Invece non è andata così, in quanto come quando è stato accettato il ritorno alle vetture ad effetto suolo, si è sottovalutato il genio di Adrian Newey.

L’inglese insieme al suo braccio destro Pierre Watchè avevano già messo in conto, la penalità che sarebbe stata inflitta al Team di Milton Keynes, e alcune soluzione della RB19 erano state già progettate nel 2023. Newey poi si è concentrato sull’unico punto debole della RB19, il carico aerodinamico e la velocità nelle curve lente, grazie ad un fondo innovativo che poi è stato copiato dalle altre squadre, senza perdere la superiorità sul dritto, e con il DRS aperto.

(Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202309220414 //

Questo ha permesso alla Red Bull di non aver rivali fin dalla prima gara, e di chiudere il campionato già nella prima parte di stagione. Superiorità che in tanti hanno paragonato a quello della Mercedes dell’era ibrida, ed in particolare al 2012 e al 2020, ma ci sono grosse differenze. In quei campionati le Frecce d’Argento dominarono per la power unit e l’Halo, ma  gli avversari riuscirono a ridurre il gap e vincere delle gare.

Al contrario di quanto successo quest’anno, dove la Red Bull tranne che nel passaggio a vuoto di Singapore,  si è sempre imposta. Per questo il 2023 della Red Bull è paragonabile a quanto fece dal 1992 al 1994 la Williams, con la quale ha in comune lo stesso progettista: Newey. La differenza sta che se in quelle Williams tutti i piloti riuscivano ad andare forte, con la RB19 ci riesce solo Verstappen.

Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool //

Infatti se si guarda al ruolino di marcia di Sergio Perez, la RB19 non verrebbe considerata una vettura straordinaria, ed il mondiale sarebbe ancora aperto. Verstappen sia sul giro secco che in gara, sta infliggendo distacchi pesanti al compagno di squadra, che non si giustificano solo con aggiornamenti mirati ad esaltare il suo stile di guida.

Basta vedere la gara di Domenica, dove ancora una volta ha fatto capire che non ha solo un gran piede, e sa portare la vettura al limite. Quando Perez, McLaren, Mercedes e Ferrari erano in crisi con le gomme, Verstappen faceva giri veloci, mettendo nuovamente in mostra la sua gentilezza con gli pneumatici, e la costanza del passo gara.

Capacità che insieme a saper indirizzare lo sviluppo lo rendono paragonabile a due dei piloti più forti che siano stati in F1: Senna e Schumacher. Confronto che più che a Verstappen dovrebbe far paura ai suoi avversari. Per riuscire a porre fine alla sua imbattibilità, oltre ad una macchina forte, c’è bisogno di una stagione perfetta, perché contro questo Verstappen non ci si può permettere il minimo errore.

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