Il “caso” Andretti-Formula 1 continua ad essere oggetto di molte discussioni. In particolare si parla molto del rapporto tra la Fia di Mohammed Ben Sulayem e Liberty Media.

Come è noto, la Fia – forte del patto che prevede esplicitamente fino a 12 squadre in griglia – spinge fortemente da mesi l’ingresso della famiglia Andretti, supportata dal colosso americano General Motors. Dall’altro lato Liberty Media e la maggioranza dei team vedono con un leggero fastidio l’inserimento di un nuovo team, poiché si andrebbero a ridurre gli introiti.

“Sono sempre ottimista – ha spiegato Ben Sulayem all’agenzia di stampa Reuters – e penso che sarà molto difficile negare l’accesso a una squadra che è stata già approvata dalla Federazione. Non dovremmo dire di no ad Andretti, anzi la Fia dovrebbe chiedere, anzi dovrebbe implorare altri grandi costruttori di entrare. Il mio sogno è riempire tutti e 12 gli spazi. Dovremmo avere una casa automobilistica, una power unit e un pilota statunitense, e poi magari andare in Cina per proporre la stessa cosa”. 

TROPPE GARE

Il Presidente è poi sceso nel dettaglio delle trattative con la Formula 1, rivelando come l’intento sia chiaramente quello di non estendere la griglia: “Non possiamo obbligare Andretti-GM a comprare una squadra esistente, solo perché qualcuno vorrebbe vendere. Non farò nomi, ma hanno cercato di convincermi a spingere General Motors a fare una cosa del genere. Non è il mio lavoro, non sono stato eletto per questo, non sono un broker. Mi è stato obiettato anche che il paddock sarebbe troppo affollato con 11 squadre… Dicono davvero? Abbiamo già un team di Hollywood con noi. I circuiti dovrebbero avere abbastanza spazio per 12 scuderie, piuttosto penso che sia il numero di gare a essere troppo alto. Abbiamo bisogno di più team e di meno gare!”. 

“La verità – ha poi concluso Ben Sulayem – è che le squadre pensano alla loro fetta di torta. Capisco le loro preoccupazioni, ma le nostre preoccupazioni sono diverse. Liberty Media? La Fia non è un fornitore di servizi, ha la proprietà del campionato di Formula 1. Lo abbiamo dato in gestione, ma siamo noi i proprietari e questa cosa deve essere rispettata. La mia intenzione non è mai stata quella di imbarazzare o di mettere all’angolo Liberty Media. Stiamo facendo questo per lo spirito dello sport”.

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