COSA CAMBIA IN FONDO, TRA FERRARI E MERCEDES

Un altro esempio porta alla luce del sole la fondamentale differenza tra Ferrari e Mercedes (e tra Ferrari e tante altre squadre di prim’ordine).

Ho scritto la scorsa settimana riguardo a quei piccoli raddrizzatori posti lungo il musetto delle vetture per evitare i vortici attorno all’abitacolo. Lungo le righe della discussione ho citato due principali esempi: la Mercedes con i suoi perfetti deflettori e la Ferrari senza. Posizione corretta, dimensioni corrette, forma e profilo corretti. Insomma: un bel modo di dimostrare che la progettazione efficace porta i risultati da parte della stella a tre punte. Per progettazione efficace intendo:

  • Visualizzazione dei problemi con simulazione digitale, o in pista.
  • Concepimento dell’idea migliorativa.
  • Simulazione digitale.
  • Conferma in pista.

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Dall’altro lato, una rossa in piena crisi, senza idee, senza innovazione e relegata nelle retrovie assieme a squadre minori come Haas e Alpha Tauri.

Chiaramente, come già anticipato, l’assenza dei deflettori colpisce in quanto la Ferrari pensa di poter stabilizzare o governare il flusso senza alcun tipo di ausilio.

il problema sta tutto qui. Su questi piccoli centimetri quadrati di superficie. Vi spiego perchè.

 

STATO ATTUALE FERRARI E MERCEDES

Sì. Perché anche la Mercedes non è perfetta. Questo perché di perfetto non c’è proprio niente al mondo. Anche la vettura più veloce di tutte, può andare più veloce di quanto già fa, altrimenti non esisterebbe il concetto di innovazione e sviluppo.

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Il fatto che colpisce è che i tedeschi lo sanno e io non ho tempo di scrivere due righe su questi benedetti deflettori che già loro li hanno cambiati a distanza di una settimana ! !

In Ferrari capita il contrario: sembra che proprio non abbiano acceso i computer per fare qualche simulazione digitale su quella parte di vettura e, infatti, dei deflettori, a distanza di una settimana, nemmeno l’ombra.

E poi aggiungo, che non devono per forza essere uguali a quelli Mercedes. Possono riprendere le forme della Renault, veramente originali e efficaci. Possono provare a vedere in casa RedBull per capire se gli può servire qualcosa. Ma non lo fanno.

Se non c’è innovazione in quel punto, e più i musetti sono larghi e più ne servirebbe per via del maggiore stress sul flusso d’aria, significa che in quel punto non è stato trovato un problema. Il problema, però, e a questo ci ho pensato molto prima di scrivere queste righe, è come si fa a pensare o a capire che li non ci sono criticità.

CONCLUSIONI

Sono due le risposte che mi sono dato e, del resto, da esterno, solo due potevano essere:

  • In Ferrari hanno avviato un test di simulazione e non hanno riscontrato vortici dannosi per le prestazioni della vettura. Allora si potrebbe dire che il software di simulazione non funziona. I vortici di estremità sono una realtà fisica quasi matematica; impossibile pensare che in zone come il musetto non se ne generino (vedi, come dimostrazione…tutte le altre vetture).
  • In Ferrari non ci hanno nemmeno provato.

Ecco la principale differenza:

Ai tedeschi basta una settimana per trovare un possibile miglioramento, la sua soluzione e la sua conferma in pista. La Ferrari nemmeno ci ha provato….e credo che sia meglio dire così perché se dico che ci hanno provato e il software non li rileva, non so come sia possibile non accorgersene (soprattutto se altre 10 macchine della griglia li usano). Qualcosa dovrebbe puzzare e da molto tempo.

In una frase, e cosi posso citare anche un grande pilota Ferrari del passato, il pensiero attuale a Maranello potrebbe essere “crediamo che il problema sia un altro”.

Il Buon Lauda replicherebbe: tutti i problemi devono essere risolti.

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Infine, concludo, se questo è un ragionamento mentale che circonda il progetto della rossa, non si può solo parlare di problemi da un singolo componente, bensì da un approccio alla progettazione per ogni elemento della macchina.

Devo solo più decidere una cosa: Come si può finire un articolo come questo?

Direi: Chissà quanti “deflettori di vortici” cambieranno i tedeschi entro la prossima settimana, che la rossa non ha ancora neanche concepito.

Perché diciamola come dovrebbe essere detta: la Racing Point è un po’ una palla al piede ora, ma tanto Mercedes (e RedBull) stanno sempre laggiù.

A presto, dall’ing. Alberto Aimar.

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