Il Presidente John Elkann continua ad avere fiducia che il lavoro di Mattia Binotto permetterà alla Ferrari di tornare a lottare per il titolo nel 2022, non effettuando una rivoluzione come hanno fatto Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne.

Anche in questa settimana senza gare, continua a far discutere la situazione in casa Ferrari. Il nuovo doppiaggio a Barcellona non ha fatto scattare nessun campanello d’allarme, nel duo Elkann-Camilleri che continua a chiedere calma ai tifosi del Cavallino Rampante.

Ferrari Racing PointInfatti il presidente e amministratore delegato ad ogni intervista o dichiarazione ribadiscono la loro fiducia in Binotto. Nonostante sia nel 2019 e 2020 sono stati completamente sbagliati i progetti della SF90 e SF1000, sono convinti che a Maranello ci sono già i tecnici giusti per tornare competitivi.

Metodo diverso da quello dei loro predecessori. La Ferrari nella sua storia ha già affrontato periodi difficili in particolare nel 1993, quando Luca di Montezemolo affidò a Jean Todt, il quale aveva vinto tutto nei Rally con la Peugeot, il compito di farla uscire dalla crisi.

Il francese analizzò cosa non funzionasse, due stagioni dopo diede il via alla rivoluzione. Nel 1995 non soltanto ingaggiò Michael Schumacher, ma dalla Benetton prese anche Ross Brawn e Rory Bryrne.

Queste scelte non bastarono a conquistare subito il mondiale. Nelle sconfitte, Todt fu fondamentale sia nel difendere Schumy che la squadra dando loro fiducia, e venne ripagato con le vittorie di cinque titoli piloti e sei costruttori dal 1999 al 2005.

L’esperienza e leadership dell’attuale Presidente Fia, è quello che manca attualmente in Ferrari. Problema che Binotto ha cercato di risolvere, chiedendo a Byrne di dare una mano a Enrico Cardile, in attesa del nuovo direttore tecnico.

L’unico punto di contatto fra le due Ferrari è avere un grande pilota. Charles Leclerc come Schumacher nel 1996, sia l’anno scorso che in questi mesi, sta dimostrando anche con una macchina non competitiva di saper fare la differenza, e di avere velocità e talento per riportare il titolo a Maranello, e aprire un ciclo come il tedesco.

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