La Ferrari nel Gp di Gran Bretagna non si è ripetuta sui livelli di Montreal e Spielberg, ma è stata la quinta forza in pista a causa di un passo gara lento e l’assenza di una mentalità vincente.

Passo indietro per la Ferrari nel Gp di Gran Bretagna, spettacolare come le qualifiche. A tagliare per primo il traguardo è stato ancora Max Verstappen, che però non ha dominato come al solito, ma ha dovuto dare il 100% per piegare la resistenza di Lando Norris. L’inglese al comando per alcuni giri, ha tenuto per gran parte della corsa il ritmo della Red Bull del campione del mondo, per poi aggiudicarsi il duello con il connazionale Lewis Hamilton. La McLaren ha confermato il grande passo in avanti fatto con gli aggiornamenti con il quarto posto di Oscar Piastri, che senza la virtual e safety car avrebbe conquistato il primo podio in Formula 1. Domenica da dimenticare invece per la Ferrari, fra una SF-23 tornata sui livelli di Barcellona, con un passo molto lento e perdendo quel coraggio che sembrava aver ritrovato nelle ultime gare. Cronici problemi come vedremo dai grafici del Gp di Gran Bretagna, che sono il motivo per i quali Leclerc e Sainz, si sono dovuti accontentare di completare la zona punti, e non sono mai stati in lotta per il podio.

Infatti se alla vigilia la Ferrari temeva la Mercedes, dal via la McLaren si conferma forte come in qualifica. In partenza Norris prende la testa della corsa e Piastri mette pressione a Verstappen, al contrario di Leclerc che perde subito contatto. Fin dai primi giri la McLaren sorprende con un passo non tanto distante da quello della Red Bull, con Verstappen che quando si riprende la leadership nel quinto passaggio, non scappa come al solito, ma Norris e Piastri riescono a non farlo allungare. Invece la Ferrari non ha lo stesso ritmo dell’Austria, con Leclerc costretto a difendersi da Russell, e Sainz che non riesce a tenere il passo di Hamilton. In difficoltà Alonso sempre obbligato a limitare i danni, così come a Montreal.

Leclerc e Sainz non solo devono correre in difesa per una SF-23 senza passo, ma la loro gara viene rovinata dagli ennesimi errori di strategia del muretto. A Leclerc temendo il degrado gomme, viene deciso di anticipare il pit stop, montandogli le hard, che Mercedes già nelle FP2 aveva scartato la gomma bianca. Scelta che mette più in crisi Leclerc, che quando entra in pista la safety car, fa un nuovo pit stop, passando alle medie. Errore ancora più grave su Sainz, visto che era chiaro che con quella mescola la SF-23 non andava, che viene lasciato in pista con gomma bianca. Alla ripartenza come nel primo stint, Verstappen allunga, ma non fa il vuoto, mentre Norris risponde agli attacchi di Hamilton, che ha approfittato degli episodi per salire al terzo posto, e beffare Piastri.  Altro buon stint per Russell di oltre un secondo a parità di mescola a Leclerc, mentre Sainz accusa sette e nove decimi dalle McLaren.

In conclusione Silverstone ha riportato sulla terra la Ferrari, dopo l’entusiasmo per la prestazione in Austria. Il gap di sette o otto decimi al giro di Leclerc e Sainz è giustificato da una SF-23, che come a Barcellona ha messo in evidenza i suoi limiti dal punto di vista del carico aerodinamico, e nelle curve veloci che sembrava risolto in qualifica. Però oltre il passo indietro in termini di passo della SF-23, il vero campanello d’allarme è una Ferrari che è tornata ad avere paura di sbagliare. La strategia conservativa ne è la prova, e con questa mentalità non si può tornare ad essere una squadra da titolo, ed in grado di battere la Red Bull.

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