Le qualifiche del Gp del Giappone, hanno messo nuovamente in evidenza le difficoltà della Ferrari ad accendere le soft, che rischia di vanificare la conferma dell’ottimo passo gara arrivata nelle FP3.

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Passo indietro per la Ferrari nelle qualifiche del Gp del Giappone, che hanno visto la Red Bull invece dominare per tutta la sessione, piazzando la doppietta. Max Verstappen, nonostante non soddisfatto del bilanciamento della RB20, è riuscito a battere Sergio Perez, finalmente sui livelli del compagno di squadra al Sabato. Invece per la Scuderia di Maranello, le difficoltà nel giro secco erano già emerse nelle FP3, ma la decisione di non stravolgere l’assetto, visto l’ottimo comportamento della SF-24 nel long run, le ha fatto accusare il gap maggiore nel giro secco della stagione. Carlos Sainz ha limitato i danni, centrando l’obiettivo minimo della seconda fila, mentre continua a faticare Charles Leclerc, in difficoltà fin dal Q1 quando ha dovuto usare due gomme soft, che l’ha costretto a fare solo un tentativo in Q3.

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Proprio nei pneumatici, va ricercata la prestazione agli antipodi e simile all’anno scorso, di Red Bull e Ferrari. Se la RB20 ha fra suoi principali punti di forza, l’avere una finestra di utilizzo delle gomme più ampia, la SF-24 non le accende. Questo spiega perché il grafico della pista di Suzuka di F1-TEMPO, è completamente diverso da ieri, e vede la Red Bull imporsi in tutto il circuito. Verstappen e Perez sono stati davanti a tutti sia sul dritto, che nelle curve veloci, ed insieme a Lando Norris anche in trazione. Nel T1 la Ferrari è stata competitiva solo in un tratto dello snake, per poi essere a livello di Red Bull e McLaren nel settore centrale, tornando a perdere contatto nel T3. Situazione che è ancora più evidente dai dati della telemetria. Sainz e Leclerc prendono metà del gap nel T1, dove invece ieri con le medie erano sugli stessi intermedi delle Red Bull.

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A differenza del 2023, la Ferrari non è competitiva nel primo settore, per la mancanza di carico aerodinamico, ma perché come si era visto a Jeddah e Melbourne, non riesce a scaldare le gomme nel giro out. La conseguenza è che le Red Bull e Norris già alla fine del T1, hanno due decimi di vantaggio su Sainz, e tre nei confronti di Leclerc.  Da lì in poi il distacco rimane invariato, con la Ferrari che quando manda in temperatura le soft, nel T2 recupera soprattutto nelle curve di media velocità. Ci rimangono fino alla chicane. Prima di quel tratto, se in rettilineo, le Red Bull grazie alla solita efficienza avevano guadagnato un altro decimo, Sainz e Leclerc erano a 98 millesimi ed un decimo da Norris. Alla curva 17 emerge la difficoltà in trazione, che fa aprire in ritardo il gas ai piloti, ed in quel punto Sainz e Leclerc accusano due decimi dalle Red Bull, e quattro da Norris.

Risultato delle qualifiche che rischia di pregiudicare la gara, dove la Ferrari sembra molto forte. Sainz e Leclerc nelle FP3, sono stati più veloci di quattro e sei decimi di Perez e Verstappen. Anche se solo domani si capirà se hanno girato con gli stessi carichi di benzina, per la Ferrari diventa importante partire bene, per cercare di non perdere contatto nei primi giri dalle Red Bull. Soprattutto perché Verstappen non sembra in assetto da gara avere lo stesso feeling del giro secco, e per Sainz diventa fondamentale non perdere tempo, con Norris il cui passo è un incognita, non avendo fatto long run in FP3, mentre Piastri con la soft ha alzato subito i suoi tempi. La missione sarà più difficile per Leclerc partendo dall’ottava posizione, con Alonso e Hamilton che hanno avuto un buon ritmo che andrà confermato in gara, mentre il buon run di Russell sembra legato ad vettura molto scarica di carburante.

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