Frèdèric Vasseur durante il Gp degli Stati Uniti di F1, ha ammesso che la Ferrari ha perso nuovamente la correlazione dati fra pista e simulatore, che potrebbe ripercuotersi anche sul progetto della 676.

Ferrari Haas Formula 1 garage

La prestazione della Ferrari nel Gp degli Stati Uniti di F1, non è preoccupante soltanto per i nuovi errori di strategia commessi, ma soprattutto in ottica 2024. A far scattare nuovamente un campanello d’allarme per la prossima stagione e sul progetto della 676, sono le dichiarazioni di Frèdèric Vasseur al termine di Sprint e della gara.

Il Team Principal sia Sabato che Domenica ha giustificato la scelta di un assetto molto scarico, e l’unico pit stop di Charles Leclerc, con le simulazioni che a Maranello avevano dato altri numeri. La mancata correlazione con la pista, è un problema che la Rossa si porta dietro da anni, e nemmeno il nuovo simulatore è servito a risolverlo.

Questo è stato uno dei motivi del fallimento della SF-23, che a Maranello sembrava una macchina più forte della F1-75, e poi già a Fiorano si è capito che non era così. Problema che  si pensava fosse stato risolto dopo la vittoria di Carlos Sainz a Singapore, quando la Ferrari era convinta di aver trovato un set-up per i circuiti da alto carico aerodinamico, e modificando l’erogazione dell’ibrido, sembrava essere migliorata nella gestione gomme.

Illusione che è durata poco, con la SF-23 che è tornata incostante, ed ad avere un comportamento diverso fra giro secco e gara. Passi indietro che sono sempre legati alla galleria del vento, la quale ha fatto sì che come negli ultimi anni gli sviluppi portati in pista non sono stati all’altezza degli avversari, vedi la SF-23 Evo che debuttò a Barcellona, e anche il nuovo fondo portato a Suzuka.

Anche McLaren e Mercedes hanno sbagliato progetto, ma a differenza della Ferrari sono riuscite a migliorare le loro vetture. La MCL60 con due pacchetti di aggiornamenti ha aumentato il downforce e migliorato l’efficienza aerodinamica, passando da fanalino di coda a seconda forza. Stesso discorso per la W14, che ad Austin ha fatto un grande balzo in avanti, con Lewis Hamilton che al di là della squalifica, senza l’errore commesso dal muretto, poteva vincere.

Progressi che fanno candidare le due scuderie inglesi, ad avversarie di Verstappen e della Red Bull. Invece a Maranello il lavoro da fare per chiudere il gap dal Team di Milton Keynes è ancora tanto, visto che la la Haas, la quale in tanti nel paddock sono sicuri che riprenderà alcuni concetti della Ferrari 676, ha deluso ad Austin.

La controprova ci sarà già questo week end in Messico, ma la sensazione è che la Ferrari potrà riscattare il 2023 soltanto se i problemi di correlazione dati dipendano soltanto da modelli sbagliati, e non da qualcosa che non funziona al simulatore. Nel primo caso la situazione è ancora risolvibile e possono essere apportati i correttivi per non sbagliare il progetto della 676, la seconda ipotesi invece significherebbe una Ferrari quarta forza come in questo finale di stagionale, anche nel 2024.

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