Andrea Stella dopo il disastroso inizio del mondiale di F1 della McLaren, è riuscito a rilanciarla con scelte coraggiose ed un grande lavoro in fabbrica a Woking, che l’hanno fatta diventare seconda forza del campionato.

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Max Verstappen nel Gp del Qatar di F1 si è imposto nuovamente, ma rifilando uno dei distacchi più bassi nella stagione agli avversari. La McLaren anche a Losail come in Giappone e nella Sprint, è stata l’unica a tenere il suo passo sul giro secco e gara, candidandosi sempre di più al ruolo di avversaria della Red Bull nel 2024.

Eppure ad inizio stagione in pochi ci avrebbero scommesso. Quando il Team di Woking non brillò nei test e nella prima gara in Bahrain, in molti associarono quelle prestazioni all’addio di Andreas Seidl, che in inverno accettò l’offerta dell’Audi. Soprattutto quando al suo posto venne nominato Andrea Stella, che fu accolto con scetticismo nel paddock, ma con entusiasmo da Lando Norris, che ebbe ragione, visto che è stata una delle scelte migliori di Zak Brown.

Infatti la McLaren nel 2021 e 2022, nonostante il ritorno al motore Mercedes, non ridusse il gap dal vertice, ma anzi lo aumentò. La situazione sembrava peggiorare quando ai test la MCL60 deluse le aspettative, tanto da costringere Stella a prendere subito importanti decisioni. In primis dimostrando coraggio e abilità comunicative, dichiarò che nelle prime gare la McLaren non sarebbe stata competitiva, per poi rivoluzionare la squadra.

McLaren F1

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Dopo le deludenti gare del Bahrain e Arabia Saudita, venne mandato via James Key. Nel momento in cui fu annunciato David Sanchez, tutti pensavano che sarebbe stato lui il nuovo direttore tecnico, invece Stella stava lavorando ad un grande colpo, strappando alla Red Bull, Rob Marshall. Da quel momento mentre Norris e Piastri limitavano i danni in pista, a Woking ci si concentrava su come rendere competitiva la MCL60.

I frutti delle scelte di Brown e Stella e del duro lavoro in fabbrica, si raccolsero in Austria, con il podio di Norris. La conferma arrivò a Silverstone, dove Norris e Piastri lottarono per la pole con Verstappen, e poi l’inglese si piazzò secondo in gara. Questo fu possibile grazie allo sviluppo aggressivo che era stato fatto, con una MCL60 che non solo risolse uno dei suoi problemi il downforce, ma si avvicinò al carico aerodinamico della Red Bull.

Però ancora non erano stati risolti tutti i problemi della vettura, e nelle corse successive la McLaren fece dei passi indietro. La MCL60 come si è visto in Belgio, continuava a soffrire di drag in rettilineo, e non era competitiva sulle curve lente. A Woking come fu fatto dopo i test si prese tutto il tempo per risolvere i punti deboli della MCL60, e far fare un altro salto di qualità alla macchina.

Obiettivo centrato con il secondo pacchetto evolutivo portato a Singapore. Se a Marina Bay la MCL60 dimostrò di aver risolto i problemi in trazione e nel guidato, a Suzuka la McLaren ebbe le stesse velocità di punta di Ferrari e Red Bull. Prestazioni importantissime, perché il Team di Woking è riuscito dove si sono perse nel 2022 la Ferrari, e a metà stagione l’Aston Martin, rendere una macchina con grande carico aerodinamico anche efficiente.

Proprio per questo la Red Bull teme la McLaren per il 2024, che a differenza di Mercedes e Ferrari, ha più che dimezzato il distacco che aveva ad inizio stagione, e dal 1° Gennaio potrà contare su Marshall. La McLaren inoltre può contare su una delle coppie di piloti più fortI, ma è su quest’aspetto che ora si dovrà concentrare, che come si è visto in Qatar la rivalità fra Norris e Piastri sta aumentando. Stella dovrà riuscire dove Mattia Binotto e Toto Wolff hanno fallito, far capire a Norris e Piastri che per battere Verstappen, bisogna pensare alla squadra e non commettere errori.

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