La Ferrari nel Gp del Giappone di F1 ha visto confermati i limiti della SF-23, vedendo aumentare a Suzuka il gap da Red Bull e McLaren rispetto a Silverstone, mentre ha recuperato il distacco dalla Mercedes.

Gran premio Giappone

Bicchiere mezzo pieno per la Ferrari nel Gp del Giappone di F1, ma con tanti spunti per il 2024. La Scuderia di Maranello con il quarto e sesto posto di Charles Leclerc e Carlos Sainz, ha guadagnato punti per la terza gara di fila alla Mercedes nella classifica costruttori, ma ha visto crescere il distacco nel passo gara da Red Bull e McLaren.

Prestazione che ha riportato i piedi per terra, smentendo che con la vittoria di Singapore, la SF-23 fosse magicamente diventata la vettura più forte. Infatti Marina Bay è come Suzuka, un circuito da alto carico, ma con caratteristiche diverse. Singapore è ricca di curve lente, ed è importante la trazione e la meccanica, punti di forza anche quest’anno della Ferrari.

Al contrario di Suzuka le cui curve sono di media velocità e con tanti cambi di direzione, in particolare nel T1 dove chi ha più downforce va più forte. Semmai il confronto va fatto con Silverstone, dove la Ferrari  ha avuto un andamento molto simile a quel week end, e si è dovuta difendere. Infatti anche in Gran Bretagna, il Venerdì fu seconda forza, per poi finire dietro alle McLaren in qualifica per un decimo.

La differenza c’è stata in gara, dove la Ferrari oltre che per i problemi di gestione gomme, anche per una strategia sbagliata crollò, mentre in Giappone si è difesa. Però il risultato in corsa è stato migliore, non c’è un progresso come possiamo vedere dai grafici del ritmo gara, ma anzi un peggioramento. Nel Gp di Gran Bretagna, il gap era stato di sette decimi da Verstappen, e quattro da Norris, che ieri è aumentato.

Invece Verstappen ieri ha rifilato un secondo alle Ferrari come a Spa, altro circuito con caratteristiche in comune con Suzuka. Semmai quello che preoccupa è il distacco preso dalle McLaren, che è cresciuto di due decimi. Questo non deve essere letto come un ridimensionamento dei miglioramenti fatti dalla Ferrari, da Zandvoort in poi.

Gli aggiornamenti, e la comprensione della vettura, hanno permesso in questi mesi di risolvere una parte dei problemi della SF-23 .Con il budget cap, è impossibile cambiare una macchina completamente a stagione in corso. La Ferrari pur avendo una partenza migliore di campionato della McLaren, si è resa conto solo nello shakedown di Fiorano e poi nei test del Bahrain, che il progetto era sbagliato.

Invece il Team di Woking già al simulatore si era accorto di aver sbagliato strada, e Andrea Stella, ha deciso di scendere in pista con la vettura dell’anno scorso, e spostare tutte le risorse sulla MCL60 B. Questo ha permesso di poter portare a Silverstone un pacchetto per aumentare il carico aerodinamico della vettura da Silverstone, per poi concentrarsi su circuiti lenti, efficienza e drag, con il pacchetto portato a Singapore.

Scelta che Ferrari e Mercedes non hanno potuto fare, accorgendosi solo a stagione in corso, che seguire le filosofie della F1-75 e W13 è stato un errore. Proprio il confronto con il Team di Brackley, è la nota positiva del Gp della Ferrari. Da Silverstone grazie alla riorganizzazione di Vasseur, ed alla direzione tecnica di Cardile e Gualtieri, è stato colmato il gap dalla Mercedes, permettendo alla Ferrari di essere terza forza a Suzuka, e di tornare in corsa per il secondo posto della classifica costruttori. Per porre fine al dominio della Red Bull nel 2024 come fatto a Singapore, servirà trarre lezione dagli errori fatti con la F175, per dare Leclerc e Sainz una macchina con cui sfidare Verstappen nella prossima stagione.

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