La stagione 2023 è iniziata con un dominio pressoché assoluto da parte di Red Bull, chiaramente i campioni in carica dopo l’eccezionale termine di stagione 2022 non potevano che arrivare favoriti all’inizio di questo anno, ma il distacco (pressoché abissale) che si pone fra i leader e tutti gli altri inseguitori spaventa e lascia un po’ di dubbi su quello che sarà il futuro a breve termine di questo sport.

La Formula 1 ha sempre lavorato per cicli, c’è stato il ciclo Ferrari con Michael Schumacher, a seguire il ciclo Red Bull con Vettel, poi il ciclo Mercedes con Hamilton e ora sembra essere appena cominciato il dominio Red Bull con Max Verstappen; è una caratteristica storica intrinseca di questo sport. Da una parte molti fanno i complimenti a chi riesce ad essere così bravo perché significa che ha fatto un lavoro tecnico di gran lunga superiore agli altri competitor, dall’altra ne risente la spettacolarità dell’evento, perché partire prevenuti in un weekend di gara sapendo già chi vincerà e arrivare quasi ad addormentarsi durante un GP di certo non è un bene per la F1.

A parlare della situazione in corso è stato anche Toto Wolff:

“C’è sempre il rischio se si guarda a questi cicli che se una squadra è così avanti … loro [Red Bull] erano circa 20 secondi avanti a Leclerc in 40 giri di gara, cioè mezzo secondo al giro. Almeno abbiamo visto che stavano spingendo, quindi questo è il vero ritmo. Ma mezzo secondo è una strada piuttosto lunga da percorrere. Quindi o dobbiamo fare un lavoro migliore – tutti insieme per raggiungerli – o cambiare il regolamento e non penso che dovremmo fare quest’ultima scelta, penso che dobbiamo solo vincere in base al merito e vincere in base merito significa essere più intelligenti e avere una pendenza di sviluppo più ripida rispetto alla Red Bull [cioè migliorare di più rispetto a Red Bull ndr]”.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto