Il messicano ha trionfato nel GP d’Azerbaigian davanti al compagno di squadra, beffato da una Safety Car. Ottimo podio di Leclerc.

E’ Sergio Pérez a portare a casa il GP d’Azerbaigian. Il messicano ha conquistato una grande vittoria sulle strade di Baku, tenendo sempre a distanza di sicurezza Max Verstappen. La Safety Car, uscita al giro 10 dopo l’incidente di de Vries, ha condannato l’olandese, che aveva ottenuto la leadership nei primissimi giri su Charles Leclerc: la Red Bull ha deciso di fermarlo in regime di bandiera gialla, commettendo forse un’ingenuità vista l’altissima probabilità dell’uscita della vettura della sicurezza. Nel secondo stint Verstappen spinge molto per tenere il ritmo del compagno di squadra, surriscaldando le gomme e cedendo verso fine gara. Terzo Leclerc, che si difende dalla rimonta finale di un grande Fernando Alonso. Spaventa ancora il gap delle Red Bull sul resto della griglia: il distacco tra Pérez e il primo degli altri è 21″, un’eternità se si considera che è scesa in pista una Safety Car.

Quinto Sainz, sorpassato magistralmente da Alonso alla ripartenza, seguito da Hamilton. Come Verstappen, il sette volte campione del mondo è stato danneggiato dalla Safety Car, ma ha rimontato in maniera brillante e messo pressione alla Ferrari per gran parte del secondo stint. Settimo Stroll, seguito da un deludente Russell, che comunque porta a casa il punto del giro veloce. Chiudono la zona punti Norris e Tsunoda. Seguono Piastri, Albon, Magnussen, Gasly, Ocon, Sargeant, Hulkenberg e Bottas. Il pilota numero 31 della Alpine è stato protagonista, senza colpe, di una pericolosa scena nel finale: mentre rientrava ai box per la sosta, ha quasi investito i fotografi che si stavano appostando sotto al podio. Ritirati Zhou per problema tecnico e de Vries per incidente.

Ferrari F1

Un’ora prima della partenza arriva la notizia che due vetture partiranno dalla pit lane: la Alpine di Ocon (come nella Sprint) e la Haas di Hulkenberg. Nel primo stint tutte le vetture montano gomma media, tranne de Vries, Hulkenberg e Ocon, che provano a recuperare dalle ultime tre posizioni con una strategia alternativa. In partenza non cambia niente nelle prime posizioni: l’unica battaglia degna di nota è tra Hamilton e Alonso, con lo spagnolo che cerca il sorpasso in Curva 2 senza successo. Nel primo giro Stroll e Russell recuperano subito due posizioni, mentre ne perde altrettante Tsunoda e Albon tocca Piastri perdendo un endplate dell’ala anteriore. Crolla invece in diciottesima posizione Bottas, mentre anche Magnussen segnala problemi all’ala anteriore. Nei primissimi giri Verstappen mette subito pressione a Leclerc, ma senza DRS il monegasco riesce a mantenere la posizione.

Non appena l’ala mobile viene attivata dalla Direzione Gara, la Ferrari non ha alcuna possibilità di difendersi e l’olandese inizia la sua fuga. Leclerc cerca di mantenere il distacco dalla Red Bull sotto al secondo, ma al giro 5 anche Pérez si sbarazza del monegasco. Allo stesso momento si ferma Gasly, che anticipa moltissimo la prima sosta. Tanti piloti fuori dalla top ten anticipano molto il pit stop, mentre al giro 9 Alonso rompe gli indugi ed inizia il suo attacco nei confronti della Mercedes di Hamilton, che si ferma ai box prima dell’inevitabile sorpasso. Nel frattempo, Pérez mantiene il gap da Verstappen, che fatica col posteriore della vettura e viene fermato al giro 10. La sosta è una beffa per l’olandese ed Hamilton: de Vries colpisce il muro interno in Curva 5 e si ferma in Curva 6, quindi la Direzione Gara è costretta a far uscire la Safety Car non appena il leader del mondiale esce dai box.

Tutti coloro che non si sono ancora fermati possono quindi sfruttare una sosta gratuita: Pérez ottiene la leadership, mentre Leclerc supera Verstappen. Sainz, fermatosi insieme al compagno di squadra con un bel doppio pit stop, resta quarto, seguito da Alonso, Russell, Stroll, Ocon, Hulkenberg ed Hamilton. Il pilota della Alpine e della Haas non si sono ancora fermati e la loro gara è compromessa. In ripartenza Pérez resta leader senza problemi, mentre Verstappen si sbarazza di Leclerc già in Curva 3. Grandi manovre invece da parte delle due Aston Martin e di Hamilton: Stroll approfitta di un leggero errore alla prima staccata di Russell, che aveva sorpassato il canadese nella girandola delle soste, per passare il britannico in Curva 2; Alonso attacca a sorpresa Sainz, distratto dal sorpasso subito da Leclerc direttamente davanti, in Curva 4 e chiude una fantastica manovra; anche Hamilton realizza una grande manovra in Curva 1 sul compagno di squadra, protagonista di una pessima ripartenza.

Al giro 16 Stroll colpisce con forza, come de Vries, il muro interno di Curva 5, senza conseguenze importanti. Le due Red Bull, intanto, iniziano un bellissimo duello scambiandosi giri veloci e abbandonando la compagnia: alla fine del giro 20 il distacco tra Verstappen e Leclerc è già oltre i 7.5″, a conferma del secondo a giro di distacco sul passo gara tra i due piloti della scuderia di Milton Keynes e i tre team che inseguono. Il focus si sposta quindi sulla grande battaglia per il podio tra le Ferrari, le Aston Martin e le Mercedes: Hamilton continua la propria rimonta e si sbarazza di Stroll, che favorisce la manovra del sette volte campione del mondo con un lungo all’ultima curva prima del rettilineo principale. Nelle ultime posizioni valevoli per i punti, Ocon e Hulkenberg, che si devono ancora fermare, creano un lungo trenino di vetture a causa del loro lentissimo ritmo.

A metà gara le Mercedes si fanno minacciose: Hamilton e Russell entrano in zona DRS rispettivamente su Sainz e Stroll, che sembra faticare molto sulle dure. Il degrado delle gomme appare decisamente più alto del previsto, ma l’unico pilota a tentare l’azzardo della seconda sosta è Gasly. Al giro 29 Verstappen scivola a 2.3″ dal compagno di squadra, che mantiene un ritmo eccellente, segnalando problemi di bilanciamento tra il differenziale e il freno motore. Allo stesso tempo, Alonso inizia a mettere pressione a Leclerc, scendendo per la prima volta sotto il secondo a venti giri dal termine, me il monegasco risponde benissimo con un giro mezzo secondo più veloce di quello dello spagnolo al giro 32. A sedici tornate dalla fine, anche Bottas effettua la seconda sosta per montare le gomme medie.

A quindici giri dal termine Hamilton inizia ad attaccare Sainz, che non riesce a mantenere il ritmo di Alonso, mentre Zhou si ritira per un problema di affidabilità. Gara molto deludente dell’Alfa Romeo, che a Baku si è dimostrata la monoposto più lenta in griglia. Hamilton mette costantemente pressione alla Ferrari, ma sul rettilineo la Mercedes guadagna poco sulla vettura di Maranello. I piloti della Mercedes le provano tutte, ma Sainz e Stroll non commettono errori. A cinque giri dal termine Hulkenberg effettua un bloccaggio in Curva 5 e viene passato da Norris sull’allungo che porta a Curva 7. Le gomme del tedesco, che ancora non si è fermato da inizio gara, sono ormai finite ed anche Tsunoda e Piastri ne approfittano.

A tre giri dal termine inizia la battaglia per il giro veloce: a Verstappen risponde Alonso, che tenta un ultimo attacco alla Ferrari di Leclerc. Al giro 50 lo spagnolo ruba di nuovo il punto addizionale all’olandese, ma Russell mette tutti d’accordo e si ferma per montare la gomma soft e ottenere il punto all’ultima tornata con un 1:43.370. Al penultimo giro finalmente effettua la sosta anche Hulkenberg, mentre Ocon si ferma e all’ultimo giro, schivando i fotografi che si stavano appostando sotto al podio. Una situazione davvero pericolosa in questo finale di gara, che non regala particolari emozioni nonostante un ultimo disperato tentativo di Alonso e Hamilton. Il Gran Premio si conclude quindi con il trionfo di Pérez, primo doppio vincitore del GP d’Azerbaigian.

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