Ospite di Newsf1.it, Gian Carlo Minardi ha espresso il suo punto di vista su alcuni dei temi di più stretta attualità nel mondo della F1.

Le tante controversie che hanno rovinato il GP d’Australia continuano ad infiammare il dibattito nel mondo della F1, e continueranno a farlo durante tutta la lunga sosta che anticipa il GP d’Azerbaigian. La gestione dell’evento da parte della Direzione Gara e l’incongruenza nell’assegnazione delle penalità alla seconda ripartenza hanno fatto infuriare gli appassionati, sconvolti da questa ricerca ossessiva di uno spettacolo artificiale. Tra questi c’è anche Gian Carlo Minardi, ex Team Manager dell’omonima scuderia di F1, il quale ha commentato, in un’intervista sul canale Youtube di Newsf1.it, tutti gli argomenti più interessanti legati alla categoria regina del motorsport. Vi proponiamo qui un piccolo estratto dei temi di più stretta attualità, ossia la gara di Melbourne e la crisi della Ferrari.

Questo il suo punto di vista sugli avvenimenti controversi del GP d’Australia: “Credo che anche Liberty Media non voglia uno show come quello di ieri, che va a svantaggio della F1. Il pensiero negativo è stato unanime, piloti compresi. Lo stesso Alonso ha chiesto e chiederà lumi a Baku. E’ stato fatto un insieme di errori. Probabilmente il regolamento è anche stato applicato alla lettera, ma credo che sia necessario rivederlo. Posso capire che lo show sia interessante, ma le regole sportive vanno rispettate e credo che in questo caso molte cose non siano andate per il verso giusto: l’utilizzo delle Safety Car e delle bandiere, soprattutto l’ultima, che è assurda a due giri dalla fine. […] Il Direttore di Gara deve considerare che a due giri dalla fine le vetture sono scariche di benzina e con gomme morbide, quindi è difficile che si faccia una processione”.

“C’è un’altra cosa molto grave.” – ha proseguito l’ex Team Manager – “Il sole stava calando e i piloti non avevano una visuale adatta. Questa è un’altra situazione di grosso pericolo che un Direttore di Gara in grado di conoscere tutte le problematiche della F1 dovrebbe tenere in considerazione. I circuiti in tutto il mondo fanno sforzi e spendono tanti soldi per la sicurezza, e i costruttori si adeguano alle regole imposte dalla FIA. Non sempre chi gestisce il motorsport segue tutte queste norme, che peraltro sono scritte ma vanno anche interpretate e gestite. Quello che è successo è un peccato. In questo momento la F1 ci fa vedere cose importanti e le sono macchine vicine sia in gara che soprattutto in qualifica, […] ma lo spettacolo di ieri è stato negativo. Chi come me è innamorato di questo sport, crede ancora in esso e dà privilegio alla parte sportiva e tecnica è certamente rimasto un po’ scioccato”.

Minardi ha poi parlato della situazione della Ferrari, reduce da un terribile trittico di gare in questa prima fase della stagione 2023: “[…] In questo momento assistiamo ad un gruppo di lavoro che in questi anni ha portato la vettura al secondo posto nel mondiale costruttori dopo annate disastrose. Sul giro secco è riuscito a mantenere una certa competitività, ma purtroppo nei long run ha difficoltà. Questo gruppo va rimodernato ed implementato, ma occorre del tempo. Se oggi qualcuno vuole andare in Ferrari, devono passare come minimo dodici mesi prima che inizi a lavorare. Sono dell’idea che tra i 1200 dipendenti sia impossibile che non ci sia un gruppo di lavoro giovane che porti idee nuove. Oggi la Ferrari non vive di continuità, quindi è difficile fare previsioni”.

Vasseur è arrivato a gennaio…” – ha proseguito il manager italiano – “…e a parte alcune espressioni ottimistiche, non giustificate dai fatti, ha ereditato una situazione gestita da Binotto per tanti anni. Compresi gli ultimi tre mesi di assoluto assenteismo da parte di tutti e con un gruppo di lavoro che ha pensato più a salvaguardare il proprio lavoro piuttosto che inventarsi qualcosa di nuovo. Probabilmente sono state fatte previsioni troppo ottimistiche ad inizio anno per leggeri miglioramenti dalla macchina dello scorso anno. La Red Bull ha indubbiamente scioccato tutti, perché la vettura che ha stravinto gli ultimi dieci Gran Premi del 2022 ha guadagnato otto-nove decimi al giro rispetto allo scorso anno. A parte l’Aston Martin, tutti gli altri hanno avuto miglioramenti piccoli. Pensavano che fossero sufficienti, invece si sono dimostrati tutto il contrario per quanto riguarda le prestazioni. […]“.

Per l’intervista completa: https://www.youtube.com/watch?v=Xihu1ZsNfWU

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