F1- Lo strapotere dimostrato da Red Bull durante le prime tre gare del campionato potrebbe non essere del tutto veritiero: secondo quanto detto da George Russell, infatti, gli austriaci starebbero addirittura nascondendo il loro reale potenziale onde evitare cambi regolamentari per la troppa superiorità della propria monoposto.

Avrebbe davvero del clamoroso, se fosse vero, quanto riferito da George Russell alla stampa al termine del Gran Premio d’Australia. Il pilota britannico sostiene infatti che il potenziale della Red Bull F1 RB18, nonostante abbia letteralmente dominato le prime tre gare stagionali, sia tutt’ora sconosciuto ai più, e che la Red Bull stia attualmente giocando al gatto col topo con i suoi rivali.

Sappiamo bene come l’obiettivo dell’attuale corso della Formula 1 sia quello di generare spettacolo: obiettivo la cui realizzazione non può prescindere dalla lotta aperta per il titolo e per ogni singola gara. Ad oggi, invece, Liberty Media si trova per le mani un campionato il cui vincitore, Max Verstappen, è già stato ampiamente acclarato. Causa di ciò è appunto la manifesta superiorità della RB18, capace di seminare tutte le altre monoposto in qualsiasi condizione.

Per evitare che la FIA e gli stessi padroni del circus possano optare per una decisione estrema ai fini della fruizione di un prodotto che sia interessante per il pubblico (individuabile in qualche modifica regolamentare che rimescoli le forze in griglia), la Red Bull starebbe dunque tenendo le prestazioni delle proprie vetture sotto controllo, in modo da assicurarsi quante più vittorie possibili senza destare troppo l’attenzione dei legislatori della Formula 1.

“Sembra che siano quasi imbarazzati a mostrare il loro pieno potenziale”, ha dichiarato George Russell a proposito delle Red Bull. “Sanno che più appaiono veloci, più la Formula 1 cercherà di bloccarli in qualche modo”.

La risposta di Horner

Alle provocazioni di Russell ha però risposto Christian Horner, team principal dei campioni del mondo in carica, che ha tentato di rispedire al mittente le suddette insinuazioni.

“Da parte sua è molto generoso dire ciò. La sua squadra sa bene di questo tipo di vantaggi. La gestione è sempre importante in ogni gara. In Australia era una gara a una sosta molto anticipata, e si poteva vedere bene come Checo non stesse passeggiando. Non stava trattenendo sette decimi a giro perché voleva nascondersi. Sicuramente a Melbourne le macchine erano tutte molto più vicine”.

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