Max Verstappen nelle qualifiche del Gp d’Australia, grazie alla potenza del motore Honda e al suo immenso talento, ha gelato una Ferrari che fino alla Q2 sembrava la favorita per la pole.

In una Formula 1 dove si dice che il pilota conti sempre meno, nelle qualifiche del Gp d’Australia, Max Verstappen ha dimostrato che non è così. L’olandese mandando un messaggio ai vertici Red Bull, ha ribadito che il merito del dominio del Team di Milton Keynes, è suo e del genio di Adrian Newey. Verstappen al momento giusto, ha spento le speranze di una Ferrari sprecona di conquistare la pole a Melbourne. Se a Carlos Sainz mvp, non si poteva chiedere la perfezione, visto che è andato oltre le aspettative della vigilia con la seconda posizione, discorso è diverso per Charles Leclerc. Come a Sakhir e a Jeddah, il monegasco ha perso il feeling con la SF-24 in qualifica, ancora una volta non è stato cinico come il rivale, e soltanto grazie alla penalità di Sergio Perez scatterà in seconda fila.

Dal grafico della pista di Melbourne di F1-TEMPO, abbiamo la conferma, che la Red Bull aveva girato con una mappatura di motore molto conservativa. Verstappen e Perez con la RB20, che accende la power unit Honda, si dividono il primato in rettilineo. La Ferrari risponde nelle curve lente, con un confronto che ricorda sempre di più il 2022, quando la F1-75 era più forte nel guidato mentre la RB18 lo era negli allunghi. Soltanto nei cambi di direzione prevale la Red Bull, insieme ad una McLaren, che dal punto di vista del carico aerodinamico, non è meno alla vettura di Milton Keynes e alla Ferrari.  I dati della telemetria ribadiscono che la Red Bull su tutti i rettilinei ha una velocità di punta superiore di 2-3 chilometri orari della Ferrari. Questo non è frutto solo dalla forza del DRS della Red Bull e da tutti i cavalli del motore Honda, ma dalla scelta di un assetto più scarico della Ferrari. Il gap è ancora più ampio con la McLaren, che a causa del drag di cui soffre la MCL38 perde cinque chilometri orari. 

Eppure nonostante la top speed di una RB20, che negli ultimi dieci minuti ha trovato quel bilanciamento che non aveva fino a quel momento, e Verstappen, la Ferrari poteva centrare la pole. Dal grafico dei distacchi notiamo che Sainz passa al comando da curva 3, con Verstappen che grazie all’efficienza aerodinamica della RB20, recupera e passa in testa sul dritto, con un vantaggio di meno di un decimo prima del T3. In quel tratto di pista per tutto il week end la SF-24 ha fatto la differenza, ma a decidere il duello, è il lungo di Sainz in curva 10, con il distacco che sale a tre decimi. Lo spagnolo dalla Ascari alla Prost, guadagna un decimo, ma non basta per togliere la pole a Verstappen. Invece mai in lotta Leclerc, che già in Q2 aveva perso fiducia nella SF-24, e ha pasticciato sia nel primo che nel secondo tentativo della Q3. 

Anche se le qualifiche abbiano visto il solito copione, il Gp d’Australia si annuncia interessante. Nel long run delle FP3, Verstappen ha girato sul passo di Leclerc delle FP2, ma entrambe le Red Bull hanno sofferto di graining. Ancor di più Perez che nel finale del long run, ha alzato molto i suoi tempi. Anche se Sainz sicuramente ha fatto un lavoro diverso e con meno carico di benzina, è stato più costante e con un miglior degrado delle Red Bull. Vedremo se quest’inversione di tendenza si confermerà in gara, e le Ferrari dopo aver lottato per la pole, potranno sfidare Verstappen anche in gara.

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