La Ferrari ha dato ottimi segnali nella seconda sessione di prove libere del Gp d’Australia, sia nel giro secco che nella simulazione del passo gara, ma la Red Bull non ha svelato tutto il suo potenziale.

Il Venerdì di Melbourne ha visto la Ferrari protagonista nella seconda sessione del Gp d’Australia, e lanciare la sfida alla Red Bull. Un’ottima SF-24 non solo ha permesso di cogliere il miglior tempo a Charles Leclerc, ma anche di essere il più veloce, nella simulazione gara. Proprio questa è la miglior notizia per la Rossa, insieme ad un Carlos Sainz che ha dimostrato di aver recuperato l’operazione di appendicite. Però come al solito, le prestazioni nelle Libere vanno prese con le pinze, considerando che Max Verstappen nel secondo turno è sceso in pista in ritardo. Il campione del mondo una volta uscito dai box, ha dovuto accelerare il suo programma per recuperare il tempo perso ad aspettare che i suoi meccanici gli sostituissero il fondo, e che la Red Bull ha dato la sensazione di essersi nascosta.

La conferma arriva dal grafico della pista dell’Albert Park di F1- TEMPO. La RB20 a differenza di quanto visto in qualifica e gara a Jeddah, non domina su tutti i rettilinei, nonostante un assetto più scarico della Ferrari. Questo perché la Rossa come aveva annunciato Vasseur, è stata da subito più aggressiva, ed ha già accesso la power unit a differenza della Red Bull. Invece non stupisce vedere i motorizzati Mercedes davanti sul dritto, visto che come è successo in Bahrain e Arabia Saudita, nelle FP2 girano con una mappatura di motore più spinta. Però non è detto che alzare il volume della power unit, sarà sufficiente per fare la pole, perché una SF-24 ben bilanciata è stata superiore in quasi tutte le curve, sia di bassa che di alta velocità.

La situazione è ancora più chiara, analizzando i dati della telemetria della top speed, con un grande equilibrio fra Ferrari, Red Bull, Mercedes, Aston Martin e McLaren. Invece per quanto riguarda i distacchi nella simulazione di qualifica, la Ferrari ed in particolare Leclerc, fanno il vuoto da curva 3 in poi. Fino a quel momento gli avversari sono incollati a lui, ma grazie all’ottimo inserimento e percorrenza in curva della SF-24, scappa.  Nonostante il gap di un decimo la stessa cosa avviene per Sainz, che da quel tratto passa in seconda posizione. Verstappen è l’unico che riesce a ridurre il gap da Leclerc nella parte centrale, quasi tutto recuperato nel cambio di direzione fra curva 9 e 10, dove la RB20 è migliore della SF-24. Il distacco torna ad aumentare nel T3, dove Leclerc sia pennellando la Prost, Stewart e Ascari grazie al carico aerodinamico della SF-24, ma anche per una mappatura del motore Honda più conservativa della Ferrari, raddoppia il vantaggio su Verstappen.

I valori non cambiano come successo tante volte l’anno scorso, quando è iniziato il long run, dove Leclerc e la Ferrari hanno fatto quello che di solito siamo abituati a vedere da Verstappen e dalla Red Bull. La SF-24 n.16 ha martellato sull’1.22 alto senza avvertire il minimo degrado, mentre Sainz ha faticato di più rispetto al giro secco. Gli unici ad avvicinarsi al suo passo, sono Piastri e Norris con la McLaren, che è l’altro team a dare la sensazione di non aver svelato le sue carte. Da decifrare il ritmo di Verstappen e Perez, che hanno sofferto a sorpresa di gestione gomme. Alti e bassi per l’Aston Martin, con Stroll molto bene e Alonso in difficoltà. Pochi giri con un ritmo non buono per Russell, mentre Hamilton in crisi con la W15 è rimasto ai box. Vedremo nelle FP3, se i piloti faranno un altro long run, e se ci daranno indicazioni più chiare sul Gp d’Australia.

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