Charles Leclerc nel Gp del Belgio ha fatto ritrovare fiducia alla Ferrari, salendo sul podio insieme alle due Red Bull, con una SF-23 che come in Austria è stata la seconda forza.

Nuova vittoria di Max Verstappen nel Gp del Belgio, ultima gara prima della pausa estiva. L’olandese come l’anno scorso nonostante la penalità, è riuscito a rimontare ed imporsi davanti al compagno di squadra Sergio Perez, che completa la doppietta della Red Bull. Alle loro spalle un ottimo Charles Leclerc, che fa andare in ferie con il morale alto dopo le due prestazioni di Silverstone e dell’Hungaroring. Infatti Leclerc se ancora una volta non ha potuto far molto per contrastare Verstappen, dall’altro non ha avuto problemi a precedere Lewis Hamilton. Semmai per la Ferrari anche in chiave in classifica costruttori, il rammarico è per il ritiro di Carlos Sainz, a causa dell’incidente al via con Oscar Piastri. Invece Fernando Alonso e l’Aston Martin tornano sui livelli di inizio stagione tagliando il traguardo in quinta posizione, seguito da George Russell. Passi indietro per la McLaren con Lando Norris soltanto settimo. Andiamo a vedere dai grafici del Gp del Belgio, come è nato il podio di Leclerc, e l’uno-due della Red Bull.

Leclerc nonostante una buona partenza con la quale mantiene la testa della corsa, sul lungo rettilineo è costretto a cedere la leadership a Perez. Sorpasso dovuto ad una RB19, che seppur non abbia più quella superiorità netta sulla SF-23 sul dritto, con il DRS aperto fa ancora la differenza. Lo stesso copione va in scena al 9° giro, quando Verstappen dopo essersi liberato di Hamilton, supera anche Leclerc. La Ferrari un po’ a sorpresa, considerando quanto visto nelle ultime due gare, e che Venerdì non ha potuto fare il long run, ha un buon passo. Leclerc è l’unico insieme alle Red Bull a girare sull’1.52 nel primo stint, allungando su Hamilton. Questo grazie ad una SF-23 che oltre ad avere un passo superiore alla Mercedes, ancora una volta sembra aver risolto il problema di degrado gomme, di cui soffre invece Verstappen. Problema che rallenta la rimonta del campione del mondo, che è protagonista di un altro botta e risposta con Lambiase, il quale ancora una volta dimostra l’importanza di un ingegnere di pista con polso e personalità.

Verstappen a due giri dal pit stop supera Perez, e con la solita facilità va in fuga. L’inizio del secondo stint è condizionato dalla pioggia, che sembrava poter scombinare i piani. Invece ben presto smette di piovere. Se Verstappen davanti fa il vuoto con il solito passo inavvicinabile per tutti, Perez gira sugli stessi tempi di Leclerc che seppur il gap rispetto al primo stint su Hamilton diminuisce, è nuovamente più veloce della Mercedes n.44.  Il secondo più veloce in pista è Alonso, con una AM23 ritrovata che sembrava essersi persa dopo gli aggiornamenti di Montreal. Ottimo secondo stint di Russell, unico a scegliere una strategia ad una sosta. Invece anonimo Norris, che già era stato costretto ad un pit stop anticipato, e non ha mai avuto lo stesso passo delle ultime due corse, a causa di un set-up della MCL60 con tanto carico e poca velocità di punta, che non ha pagato.

Nel terzo stint ancora una volta Verstappen dimostra che è lui il segreto delle sue vittorie, e non tanto la RB19. Perez accusa un gap di quasi un secondo al giro, anche se riesce ad essere più veloce di Leclerc che pensa solo ad amministrare il terzo posto. In questa fase il monegasco come in tutta la corsa, conferma i suoi progressi sia sul passo gara, che nella gestione gomme. Leclerc non si fa condizionare da un Hamilton che con l’undercut si era avvicinato, costringendolo a fare un altro pit stop per togliere il giro veloce a Verstappen.

Proprio questo è il motivo per il quale, come possiamo vedere dal grafico del passo complessivo, Leclerc ha riportato sul podio la Ferrari. Oltre al talento del monegasco, ciò che ha permesso di battere Hamilton e Alonso che hanno avuto lo stesso passo, è stata quella perfezione richiesta da Vasseur con un’ottima strategia, e pit stop molto veloci. Inoltre la Ferrari ha fatto una buona prestazione in un week end con la Sprint come in Austria, dimostrando che il lavoro al simulatore funziona. Questo conferma che problemi sono le difficoltà di far crescere la macchina e le performance in un fine settimana normale, come si è visto in Ungheria. Area su cui la Ferrari in questa pausa estiva deve concentrarsi, insieme alle difficoltà su piste ad alto carico aerodinamico come l’Hungaroring e Silverstone.

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