Frédéric Vasseur ha analizzato il GP del Belgio della Ferrari, sottolineando che la SF-23 è stata competitiva in ogni circostanza a Spa.

La Ferrari va in vacanza con gli animi certamente sollevati dopo il podio nel GP del Belgio di Charles Leclerc. Dopo le inattese difficoltà di Budapest nella gara precedente, la Rossa si è ripresa il ruolo di seconda forza a Spa, sottolineando ancora di più come (dietro all’imbattibile Red Bull) facciano la differenza le caratteristiche del circuito in relazione a quelle della vettura e le scelte di assetto dei team. Il monegasco ha corso una gara in solitaria, consolidando il ruolo di ‘primo degli altri’ su un veloce Lewis Hamilton, avvicinatosi solo in occasione della seconda sosta. Sfortunata invece la gara di Carlos Sainz, che dopo un contatto in partenza con Piastri ha subito danni ingenti alla pancia destra della sua SF-23, venendo costretto al ritiro dopo 23 giri. Nella sessione di domande riservate ai media presenti a Spa, a cui Newsf1.it ha partecipato, Frédéric Vasseur ha analizzato la gara, sottolineando le buone performance della Rossa in tutte le condizioni.

Il Team Principal della Ferrari ha esordito con una riflessione sui danni riportati dalla SF-23 di Sainz in occasione del contatto in partenza con Piastri, costato il ritiro ad entrambi: “Non posso stimare quanto i danni gli siano costati in termini di tempo sul giro, perché non solo si perde carico aerodinamico, ma anche il bilanciamento della vettura cambia. Non abbiamo fatto questo tipo di calcoli, ma posso dire che le rotture gli sono costate molto. Quando è arrivata la pioggia speravamo solo in una bandiera rossa che potesse permetterci di effettuare le riparazioni, ma dopo abbiamo deciso di fermarlo.”

Vasseur ha sottolineato che la gestione è stato un fattore chiave per il podio di Leclerc: “Per quanto riguarda il basso degrado, quando non si ha il ritmo per vincere si è costretti a spingere più del dovuto. Oggi tutti hanno fatto gestione, e se avessimo spinto troppo avremmo danneggiato le gomme. Lo stesso discorso si può fare con la strategia: è molto più facile averne una buona quando anche il passo è buono. […] Dobbiamo restare calmi e pensare gara per gara. Il gruppo è talmente ravvicinato che con uno o due decimi in più o in meno di può passare dal secondo all’undicesimo posto. Abbiamo ancora molto da fare, ma è bello finire la prima parte di stagione con una nota positiva. Sono felice che siamo stati competitivi in tutte le condizioni. Con gomme da bagnato, intermedie o da asciutto siamo sempre stati lì, e lo stesso vale per il giro secco e il passo gara. Ora dobbiamo capire perché andiamo meglio in certe piste piuttosto che altre.”

“Gara dopo gara…” – ha concluso il francese – “…cominciamo ad avere un’idea sempre più chiara sulle aree in cui siamo deboli, ma terrò queste considerazioni per me. I tre podi nei tre weekend Sprint si possono spiegare in diversi modi. Può darsi che la preparazione sia migliore rispetto a quella di alcuni nostri competitor, oppure magari si tratta delle caratteristiche dei circuiti. Spa ha delle somiglianze con Baku e Spielberg, ma non c’è da trarre una conclusione definitiva.

Foto: Alessandro Martellotta, inviato in Belgio per Newsf1.it

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