Un punto uno, Meglio di nulla. E comunque fa sorridere la classifica. Nico Hulkenberg torna dall’Arabia Saudita con la sua Haas con qualcosa di ben più significativo dell’incolore sedicesima piazza con cui aveva timbrato il cartellino in Bahrein. Certo, avrebbe sperato in una messe più abbondante. Ma, dal sedicesimo al decimo posto, il progresso si vede a occhio nudo. E vi è mancato poco che pure il suo partner di scuderia Kevin Magnussen, autore comunque di una gara di discreto livello nonostante la bisaccia vuota, non raccogliesse qualcosa pure lui.

Per il tedesco deve essere stato l’equivalente di una vittoria, dal momento che non si ritrovava nella magica decina da ben venti Gran Premi. L’ultimo piazzamento che gli diede qualche dividendo, infatti, fu il settimo posto in Australia. Dove, guarda il caso, si correrà il prossimo Gran Premio. E la benzina di un punto gli basta e avanza per cercare di andare laddove la classifica registra scosse sussultorie di punti anche nella terra dei canguri.

Hulkenberg, del resto, non è certo un pivellino con i suoi 208 Gran Premi alle spalle e i suoi 531 punti nel forziere. Conosce a menadito il mondo del circus e sa trovare il diapason tra senso di realtà e aspirazioni di punti senza che nessuno glielo debba indicare.

Quando parla del punto conquistato, la sensazione è quindi che lo incarti in confezione regalo a doppio fiocco. “Un punto – dice al sito della scuderia statunitense- vale molto di questi tempi, mi è sembrata una gara molto pulita e davvero buona da parte del team sul piano strategico, abbiamo diviso le vetture durante la Safety Car e ha funzionato bene, alla ripartenza, quando sono scomparse le macchine più veloci, sono riuscito ad avere aria libera, un buon passo e un buon ritmo, questa è stata la chiave, unitamente al lavoro di squadra, ma anche il lavoro di squadra di Kevin per rallentare gli altri per essere in grado di fare una sosta ai box”.

Nico a punti, nico grato. Perchè lui non dimentica il “lavoro sporco” del compagno di squadra e sentenzia: “glielo restituirò”.

Magnussen, a differenza del tedesco, prosegue sul sentiero della nostalgia di quando era finito a punti per l’ultima volta: erano otto Gran Premi fa, anno di grazia 2023, circuito Singapore. E, se i punti a Jeddah gli sono mancati, quello che non si vuole proprio fare mancare è l’entusiasmo e la fiducia nel domani per tenere il morale suo e della truppa a temperatura di ebollizione. “Ho mostrato un buon ritmo – afferma- ma sfortunatamente ho ricevuto due penalità, non è una grande giornata per me ma penso di avere compensato con lo sforzo di tenere tutti dietro per creare un varco per Nico ai box, ha segnato un punto, quindi è molto importante e in questo momento non sto lottando per un campionato, quindi la vera lotta è nel campionato costruttori, sono felice che abbiamo segnato un punto oggi, per la squadra è un risultato enorme, ce lo siamo davvero meritato ed è positivo che abbiamo il passo”.

Il team principal Ayao Komatsu si aggiunge al novero di quelli che tengono il punto raccolto in terra d’Arabia al calduccio: “oggi – afferma- vi è stato un incredibile lavoro di squadra e il risultato è stato il decimo posto, stavamo lottando per la Q10, un punto, ma contro altri otto piloti e quindi tutto doveva essere perfetto per cogliere l’opportunità, Kev ha guidato in modo fantastico, anche se ha ricevuto alcune penalità, per trattenere quei ragazzi mentre fissava un tempo sul giro target, e Nico ha guidato in modo impeccabile”.

Sì, vi è voglia di sorridere in casa Haas. E, soprattutto, di non vedere quel sorriso spegnersi mai.

 

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