F1 Aston Martin – Uno ha concluso al sesto posto, l’altro ha dovuto salutare la compagnia in anticipo dopo avere preso in pieno il muretto. Fernando Alonso e Lance Stroll archiviano con esiti ben diversi il Gran Premio d’Arabia Saudita dell’Aston Martin. Il biiridato asturiano si ferma questa volta tre piani più su nel condominio dell’ordine d’arrivo finale rispetto al Bahrein dove giunse al nono posto ma, ancora una volta, non è riuscito a sentire quel profumo di podio che lo aveva già inebriato, lo scorso anno a questo punto del campionato, per due volte su due. Stroll non è invece riuscito a trasformare nel capitale sonante neppure di un punto minimo come già a Sakhir il decimo tempo in griglia che poteva autorizzarlo a pensare di continuare il discorso dell’appuntamento di battesimo della stagione.
Dipendesse da sir Lance, forse cancellerebbe il Gran Premio di Formula 1 dell’Arabia Saudita dalla lavagna degli appuntamenti mondiali dal momento che, per il secondo anno di fila, non è riuscito a concluderlo sotto la bandiera a scacchi. Per entrambi i piloti, sinora, il bilancio rispetto allo scorso anno è in deficit, almeno sul piano dei punti in bisaccia. Ma Alonso è uomo di Formula Uno navigato e sa bene che bisogna lavorare per senso di realtà e non pretendere la luna quando non si ha lo sputnik per raggiungerla. E allora eccolo a bersi il bicchiere mezzo pieno dopo la gara saudita. “Sono molto contento di essere arrivato quinto nella gara odierna – spiega al sito della scuderia britannica- penso che concludere davanti a un Mc Laren, una Ferrari e le due Mercedes sia un gran risultato per la squadra, è il massimo che possiamo ottenere adesso, è stata una gara intensa dall’inizio alla fine e ho avuto Russell molto vicino alle mie spalle per quasi tutta la corsa”.
Stroll vuole invece dimenticare al più presto l’amarezza in terra saudita e rilanciare le sue quotazioni in Australia. Nel suo campo visivo ha sempre quei 74 punti accumulati lo scorso mondiale che gli sono valsi la decima piazza ed è intenzionato a superare. Il tempo non manca.
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