Nelle FP2 del Gp del Bahrain botta e risposta fra Lewis Hamilton e Max Verstappen, che come la Ferrari non ha ancora acceso la power unit.
Nella prima giornata del Gp del Bahrain grande sorpresa a Sakhir. Se tutti attendevano che la Red Bull dettasse il passo, invece è stata la Mercedes a prendersi la scena. La W15 dopo essersi nascosta nei test, ha svelato il suo potenziale con l’uno-due di Lewis Hamilton e George Russell nel giro secco. Però bisogna prendere con le pinze le prestazioni della Red Bull e della Ferrari, entrambe hanno dato la sensazione di nascondersi nella simulazione di qualifica. Se la RB20 ha confermato di essere la macchina da battere nel long run e la favorita del Gp del Bahrain, la SF-24 ha fatto passi indietro rispetto alla scorsa settimana.
Infatti come possiamo vedere dal grafico del T1, tratto dove è fondamentale la potenza del motore, la Mercedes fa la differenza. E’ nei tre rettilinei che Verstappen e Sainz accusano il distacco di uno e tre decimi da Hamilton e Russell. Questo è dovuto ad una Mercedes che ha utilizzato una mappatura più spinta della power unit di Ferrari e Red Bull, le quali hanno una top speed molto bassa. Ottime risposte anche per Aston Martin e McLaren, che avevano nella velocità di punta e nel drag sul dritto, i principali punti deboli nella passata stagione.
Grande equilibrio invece nel T2, dove Piastri e Alonso confermano che la AMR24 e MCL38 hanno mantenuto le qualità aerodinamiche della AMR23 e MCL36. Invece è in questo settore in cui Hamilton dimostra di aver trovato il feeling, che gli è mancato negli anni scorsi con la macchina, facendo differenza su Russell infliggendogli due decimi. Bene anche Sainz che mette in evidenza l’aumento di downforce della SF.24 rispetto alla SF-23, essendo più veloce in tutte le curve del secondo settore e in particolare nello snake delle Mercedes, e di Verstappen.
Questo è visibile nel terzo settore che vede gli stessi valori del T1, con la Mercedes che torna davanti a tutti, rifilando due e tre decimi agli avversari. Ferrari e Red Bull ancora una volta sul dritto perdono contatto da Russell e Hamilton, dando la sensazione di avere molto margine in vista delle qualifiche di domani.
La situazione si ribalta nella simulazione del passo gara, dove la Red Bull si riprende la scena. Verstappen e Perez girano sull’1.36 alto, e l’unico in grado di tenere il loro passo è Piastri. Non sono riuscite a tenere il ritmo del Team di Milton Keynes, Mercedes, Ferrari ed Aston, che pagano un gap che varia dai tre decimi al mezzo secondo. In particolare se la Ferrari ribadisce di avere costanza nei tempi, la SF-24 con carico di benzina non è stata così facile da guidare come nei test per Leclerc e Sainz.