Ferrari F1 – Continua più o meno bene l’avventura in rosso di Carlos Sainz. Dopo il podio di Monaco, un leggero passo indietro nel Gran Premio dell’Azerbaigian che lo hanno fatto decisamente “arrabbiare“. Ma nonostante ciò, lo spagnolo della Ferrari F1 riesce a metabolizzare bene i suoi stati d’animo e a trasformarli in prestazioni soddisfacenti.

E magari è proprio questo suo carattere duro nei confronti di sé stesso ad averlo fatto anche avvicinare al suo teammate Charles Leclerc che, come lui, non risparmia affatto le critiche sulle sue prestazioni.

In Azerbaigian Sainz ha avuto due cali. Il primo – alla curva 3 durante il Q3 dopo che Yuki Tsunoda è uscito davanti a lui – anche se non ha fatto alcuna differenza per il suo weekend, dato che la sessione è stata poi interrotta a causa della bandiera rossa. Più significarivo, forse il secondo, quando prende la via di fuga alla curva 8 nel suo giro di uscita dopo essere stato ai box con le gomme dure. Gli è costato poco meno di 20 secondi e lo ha lasciato a combattere contro le Alfa Romeo per tornare quanto meno in zona punti.

Sainz
Sainz

“Fondamentalmente, quando sono uscito dai box sulla gomma dura sono stato subito molto sorpreso dalla mancanza di aderenza”, ha detto Sainz dopo la gara. “Alla curva 8 ho valutato male il grip e probabilmente ho perso un po’ di concentrazione pensando ad altre cose. Ho frenato un po’ troppo tardi e troppo forte, il che significa che ho bloccato entrambe le gomme anteriori e ho deciso di prendere la via di fuga piuttosto che schiantarmi”.

E poi l’ammissione: “Ero davvero, davvero arrabbiato con me stesso. Poi la rimonta da lì con le gomme anteriori un po’ appiattite è stata buona. Ho finalmente avuto il ritmo che mi aspettavo di avere. Il fatto del bloccaggio e tutta la situazione è una debolezza che devo affrontare”

È forse questo il segreto di Carlos Sainz. Il riuscire a trovare il “difetto” e cercando a tutti i costi di migliorare, anche se ciò non è dipeso completamente da lui. È, inoltre, anche e soprattutto per questo motivo che lo spagnolo fin’ora è stato considerato il migliore e quello che si è adattato meglio rispetto ai suoi colleghi in una scuderia.

Infatti Daniel Ricciardo con la Mclaren non riesce proprio a trovare il ritmo. Fernando Alonso, Sergio Perez e Sebastian Vettel sono migliorati notevolmente solo negli ultimi due Gran Premi. Sainz, dunque, è stato considerato il più continuativo. Ed è forse perché la sua esperienza parla da sé. L’essere passato dalla Toro Rosso alla Renault, quindi dalla Renault alla McLaren prima del suo ultimo cambio, lo ha certamente preparato bene ad affrontare sfide del genere.

“Quando sono passato dalla Toro Rosso alla Renault, ho pensato ‘OK, queste due vetture sono completamente diverse, ma forse è una tantum’, ma poi passando dalla Renault alla McLaren è stato di nuovo completamente diverso”, ha detto Sainz. “Poi, dalla McLaren alla Ferrari è stato di nuovo completamente diverso. “Ma direi che è più giù per i dettagli. Quando sono arrivato alla Renault, nella prima gara di pioggia ad Austin, ero subito sul passo. Ma mi sentivo come se mi mancasse qualcosa: le mappe del differenziale, il freno motore e l’ultimo pizzico di stile di guida”

“Lo stesso vale per la McLaren e probabilmente lo stesso vale per la Ferrari. E poi ci sono anche tutte le opzioni di assetto che hai in macchina, come usarle, come sfruttarle a seconda della pista. E sto parlando molto di più della meccanica e dell’aerodinamica: semplicemente non sai cosa si adatterà a ogni pista. Probabilmente hai bisogno di anni di esperienza con quella macchina per sapere che si va in una direzione o nell’altra a seconda del circuito”.

Scuderie diverse e diversi approcci, dunque. Ma Carlos Sainz dimostra sempre di essere sul passo giusto e mai scontato. Avrà ancora del tempo per adattarsi, soprattutto con il nuovo anno e le nuove regole. Ma ciò che sta venendo fuori da questa sua esperienza con la Ferrari è tutt’altro che “un fuoco di paglia”.

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