Sette pole position e tre vittorie. Questi i numeri di Charles Leclerc nel campionato di F1 2022, annata cominciata nel miglior modo possibile e proseguita come peggio non si sarebbe potuto fare.
Leclerc è attualmente il pole man F1 dell’anno, avendo collezionato quasi il doppio delle pole di Max Verstappen , fermo a quattro . Eppure, la classifica generale vede il pilota olandese primo in solitaria e con un margine di 80 punti proprio su Leclerc, primo inseguitore.


C’è quindi un evidente e anomalo scompenso tra piazzamenti in qualifica e risultati conseguiti in gara. Anomalo perché nel 2022, a differenza di quarant’anni fa, le problematiche legate all’affidabilità sono molto meno influenti nell’andamento delle corse, conferendo alle statistiche un valore molto più vicino a quella che effettivamente è la velocità dei piloti.

Qual è allora la causa di questo strano bilancio qualifica/gara? È forse Leclerc un mago in qualifica e un disastro nei Gran Premi?
Ovviamente i motivi sono da ricercare altrove…
Analizzando le partenze al palo di Leclerc da quando corre in Formula 1 (ben 16, un numero impressionante se consideriamo le vetture che ha avuto a disposizione il pilota monegasco) notiamo come la strategia di gara e gli imprevisti abbiano quasi sempre giocato contro il ferrarista.
Una tendenza iniziata nel 2019 in Bahrain, alla seconda gara in Ferrari, con il motore della SF90 che abbandona Leclerc a pochi giri dalla bandiera a scacchi dopo una gara dominata. In Austria, il monegasco cede invece alla grande rimonta di Verstappen nel finale (condita da un sorpasso oltre i limiti del regolamento).

Dopo le vittorie a Spa e a Monza, la Ferrari priva Leclerc di altrettante vittorie a Singapore, in Russia e in Messico grazie a tre strategie totalmente sbagliate.
Nel disastroso biennio 2020-2021, Leclerc strappa la pole, senza ottenere poi la vittoria, a Monaco, dove il successo sfuma dopo l’impatto a muro in qualifica, e a Baku, a causa dell’estrema inferiorità della Ferrari.
Si arriva finalmente al 2022, anno della rinascita del Cavallino. Leclerc colleziona sette pole position in tredici gare, ma solamente in Bahrain e in Australia riesce a salire sul gradino più alto del podio: a Miami la Red Bull si dimostra estremamente più competitiva; rottura del motore in Spagna, rottura del motore in Azerbaijan, strategia completamente sbagliata a Monaco. Quattro gare consecutive nelle quali Leclerc colleziona 30 punti sui 104 a disposizione.
Infine, l’errore del monegasco in Francia compromette la sua settima, e finora ultima, partenza dalla pole position.
Ora si torna in pista dopo quasi un mese di sosta, nella speranza che Leclerc possa invertire questo negativo trend e regalarci un finale di stagione con più luci che ombre.

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