Le 5 Verità del GP tornano con il primo appuntamento del Mondiale post-Covid-19. Tra novità e vecchie storie, abbiamo scelto quello che per noi è stato qualcosa di particolare.
1) IL FALLIMENTO DEL PROGETTO FERRARI
In post gara se ne sono dette di tutti i colori. La SF1000 è stata la brutta faccia, Charles Leclerc l’altro lato. La prima è un accozzaglia di pezzi incollati, il secondo è l’uomo che tutti si aspettano che sia e che esista. Se già non fosse bastato il GP d’Italia dello scorso anno, aver fatto secondo dopo le batoste prese in prova è più che una prova della forza di quest’uomo. Le 5 verità del GP sicuramente iniziano al meglio. Con il Predestinato. Con il pilota che da solo rappresenta l’intero progetto Ferrari che altrimenti fa acqua da tutte le parti. Nella creazione della vettura risultata fallimentare, nella gestione Vettel, ogni cosa non va come dovrebbe andare, o come siamo stati abituati a vedere.
2) SPETTACOLO
Diciamoci la verità, La seconda delle 5 verità del GP: la F1 è spettacolo, la F1 vuole spettacolo ed ha bisogno di donarne. Il distanziamento sociale ha imposto che lo spettacolo deve cambiare, con nuove procedure, nuovi podi, quasi nuovo tutto. Niente ragazze a rendere tutto più bello, niente spalti pieni a rendere tutto più esaltante, niente tifo a fare di questo sport quello che è. Ci vorrà ancora tempo, ma tornerà tutto; nel frattempo ce lo godiamo cosi, dal divano di casa o da qualsiasi altro posto. La F1 ci era mancata, ora manca un pò meno. Godiamoci questo Mondiale e speriamo che presto potremo ritornare ad averlo al completo. Che tra l’altro ci ha mostrato un primo GP divertente, con diversi incidenti che non avremmo voluto vedere, colpi di scena e colpi bassi, polemiche, grattacapi e champagne. Insomma, bentornata F1.
3) VALTTERI BOTTAS
Da tempo lo dice, si proclama, tenta di scalzare quell’ombra scura (ed ingombrante) del suo compagno Lewis su di lui. Anche quest’anno parte forte, fortissimo, ma la cosa che fa più rumore è la sua totale assenza di esternazioni pubblicitarie su se stesso. Lavora sottotraccia, si prende pole e vittoria senza esser mai messo in discussione, nonostante le 3 safety car e i numerosi rischi che un circuito di 1 minuto può creare. La freddezza è nelle sue corde, chissà che il cambio di livrea (e le distrazioni pseudo-umanistiche di Hamilton) possano far si che alla fine dei conti, il 2020 sarà il suo Mondiale. Se lo meriterebbe, se non altro per aver sempre dimostrato che in quanto a velocità, messa a punto della vettura, rapporto con i meccanici, non è secondo a nessuno. Gli è mancata un pò di concentrazione nei momenti clou: la curiosità di vedere se qualcosa è cambiato, c’è. Per il momento, Bottas c’è!
4) DAS
Chi ipotizzava che la Mercedes non volesse (o potesse) usarlo, si sbagliava. I due ragazzi nel nuovo abito scuro utilizzano il sistema con parsimonia ed attenzione, cercando di non forzare la giocata ma di trattenere il meglio per quando le cose diventeranno interessanti. A che serve usare appieno qualcosa che potrebbe teoricamente darti un vantaggio abnorme, quando hai già un vantaggio abnorme? Toto & Co. saranno molto tranquilli, almeno per i prossimi 3 GP, faranno i conti solo con le penalità. Segno che le altre squadre, forse, sono un paio di stagioni arretrate.
5) DA ARGENTO A ROSA A NERO NEL SEGNO DEL BLACK LIVES MATTER
La Mercedes tinta di rosa va forte ma gli altri sono anche avanti!! Ah no scusate, non è la Mercedes, è la W10 ma non è una Mercedes. Una verità che richiama un concetto errato a prescindere: comprare un intera macchina già fatta è una mossa frettolosa e poco pratica, cosi non interessa come vincere ma solo di arrivare più in fretta possibile nelle posizioni di testa. C’è già riuscito, Perez è andato forte e Stroll beh, dimostra tutti i suoi limiti, rispetto a chi quei volanti se li suda e non se li compra. Vincere con la macchina di qualcun’altro è una cosa, vincere con una macchina immaginata, progettata e creata è tutta un altra Stroll, scusate, storia. Ma la Mercedes è recidiva e dopo aver verniciato la W10 di rosa, ha pensato bene di fare la stessa cosa con la W11: chissà come sarebbe stata rosa! Certo che l’argomento è molto più forte e significativo delle provocazioni sulla Racing Point. Tutto quello che è accaduto per aver dato il via a questo movimento antirazziale, è stato ripreso cambiando il colore delle Frecce d’Argento per dare un significato, un messaggio al mondo. Chiunque può cambiare, anche un istituzione come le Frecce d.Argento. Quest’anno saranno Frecce Nere. Sfido chiunque a dire che la macchina non sia molto fica. E probabilmente, cosi come quando indossato il nero sfina, con quella livrea la loro aerodinamica sarà ancor più nascosta. Ancora una volta, avanti a tutti.
Le 5 Verità del GP d’Austria sono gli argomenti che più hanno caratterizzato il weekend.
Si potrebbe dire tante cose, ma è per questo che ci sono le pagelle. Al prossimo GP.