La dipendente che ha segnalato un comportamento improprio da parte di Christian Horner prevede di portare avanti un’azione legale presso un tribunale del lavoro se l’appello contro il rifiuto della sua denuncia non avrà successo.

Questa azione legale potrebbe portare alla luce dettagli fino ad ora mantenuti privati ​​del caso che ha coinvolto la Formula 1 e il capo del team Red Bull per quasi due mesi.

La Red Bull Racing, società madre di Red Bull GmbH, ha annunciato alla fine di febbraio che Horner era stato scagionato dalle accuse dopo un‘indagine privata e indipendente. Successivamente, la dipendente, la cui identità non è stata rivelata, ha presentato un appello contro questa decisione.

Red Bull GmbH ha sottolineato che i dettagli dell’indagine, incluse le informazioni sulla natura della denuncia e i risultati dell’indagine, non sono stati divulgati per ragioni di riservatezza.

Horner ha costantemente negato ogni accusa e ha sostenuto la necessità di tracciare una chiara linea di demarcazione nel caso.

Gli esperti legali sottolineano che questa mossa segue un processo standard. “È come una tabella di marcia, queste sono le tappe del percorso“, ha spiegato Tania Goodman, responsabile del settore lavoro e partner dello studio legale Collyer Bristow.
Secondo Goodman se un dipendente ha un reclamo, lo porta prima in modo più informale, ma se non viene risolto diventa formale e viene esaminato.

Il giorno dopo il rigetto del reclamo da parte della dipendente Red Bull, durante il Gran Premio di apertura della stagione in Bahrain, è stata diffusa un’e-mail contenente messaggi presumibilmente scambiati tra la dipendente e Horner. La veridicità di questi messaggi non è stata confermata, né Red Bull ha confermato o negato se fossero stati inclusi nell’indagine.

Considerando la scarsità di informazioni e la natura riservata dell’indagine, non sorprende che le speculazioni sul caso siano rimaste senza risposta. “In queste circostanze, la riservatezza delle procedure interne non sarebbe più applicabile“, ha affermato Goodman. “L’udienza finale è aperta al pubblico e fornisce informazioni sul caso, inclusa la natura delle denunce, le testimonianze, le osservazioni, le conclusioni del tribunale e la sentenza scritta“.

Dopo il rifiuto del reclamo, la dipendente è stata sospesa dal suo lavoro presso la Red Bull Racing, in attesa di un’indagine disciplinare, presumibilmente basata sulle prove fornite durante l’indagine.

Sebbene sia stato riferito che il processo è iniziato all’inizio di gennaio, si crede che la denuncia sia stata presentata originariamente lo scorso novembre e che sia rimasta riservata per un lungo periodo prima di essere resa nota alla stampa e poi confermata da Red Bull GmbH all’inizio di febbraio.

Il processo di appello è ancora in corso e Red Bull GmbH non ha fornito indicazioni su quando potrebbe concludersi.

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