La Ferrari nel Gp di Spagna nonostante gli aggiornamenti ha sofferto nel passo gara, mentre Mercedes con la W14 B ha fatto un grande miglioramento e si candida a diventare nelle prossime corse, l’avversaria numero uno della Red Bull.

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Gambero rosso e nuovo assolo di Max Verstappen nel Gp di Spagna, che con la quinta vittoria stagionale, la terza di fila, ha già messo le mani sul titolo. L’olandese è riuscito ad imporsi come a Montecarlo con irrisoria facilità, mentre la notizia di giornata è stata il ritorno della Mercedes. Infatti a completare il podio sono stati Lewis Hamilton e George Russell, che hanno ricevuto a differenza delle qualifiche risposte positive dagli aggiornamenti portati dal Team di Brackley a Monaco. Hamilton e Russell sono riusciti a precedere Sergio Perez, le cui speranze di lottare per il mondiale sembrano essersi infrante nell’incidente di Monaco. Rimandata invece la SF-23 Evo con Carlos Sainz quinto e Charles Leclerc fuori dalla zona punti, ed a differenza della Mercedes non ha fatto progressi in gara. Prestazione negativa che come possiamo vedere nei grafici del Gp di Spagna, è stata dovuta nuovamente ai problemi d’inconsistenza nelle scorse gare.

1 STINT

Verstappen è stato protagonista del solito copione, presa la testa della corsa chiudendo la porta a Sainz alla prima curva, ha imposto un passo inavvicinabili per gli avversari. Sainz invece aveva illuso con un buon primo stint, che sembrava confermare quanto visto Venerdì nella simulazione del passo gara. Nonostante uno scatenato Hamilton che dopo aver superato Stroll, si era lanciato al suo inseguimento era riuscito a tenerlo dietro fino al 16° giro, quando il graining su i suoi pneumatici l’ha costretto al pit stop. Anche Russell grazie anche ad una grande partenza beneficiava del cambio di filosofia della Mercedes, inserendosi nella lotta per il podio. In difficoltà a sorpresa Alonso, ma soprattutto Leclerc, il quale non riusciva a rimontare a causa di un passo molto alto, che ha fatto decidere il muretto Ferrari di richiamarlo ai box il giro successivo a Sainz.

2 STINT

Se le Red Bull volano nel secondo stint, le Mercedes non sono da meno. Hamilton rientrato in pista a tre secondi da Sainz, lo supera con facilità, e Russell lo imita. La SF-23 in questa fase mette in evidenza uno dei suoi punti deboli, oltre al degrado gomme, anche un comportamento diverso con le varie mescole e fra uno stint e l’altro. Stesso discorso per Leclerc che nonostante una macchina più leggera, ha girato due decimi più veloce del primo stint di Sainz con le soft.

3 STINT

Nel terzo stint l’unica cosa che cambia, è che una SF-23 la quale con la stessa mescola con cui aveva sofferto Leclerc nel primo stint, magicamente torna a girare su un buon passo. I tempi di Sainz e Leclerc non sono lontani da quelli della Red Bull nel secondo stint, rendendo difficile capire da cosa sono dovuti questi alti e bassi.

PASSO GARA

Quanto lavoro c’è da fare per la Ferrari a Maranello lo possiamo vedere dal grafico del passo gara. Al contrario sono evidenti i miglioramenti della Mercedes con Hamilton e Russell, che ha avuto un passo di tre e quattro decimi inferiore a Verstappen. Ancora una volta il ritmo gara tenuto da Perez evidenzia quanto le prestazioni della RB19, siano dovute al talento di Verstappen. Invece il gap accusato dalla Ferrari è identico a quello preso a Miami, ma soltanto Montreal ci dirà se c’è bisogno di tempo per capire la SF-23 Evo, e se a Barcellona sia stato sbagliato il set-up. Infatti come nelle qualifiche la Ferrari ha sofferto nelle curve veloci, lasciando la sensazione che la scelta di optare per un assetto a medio carico aerodinamico, non abbia pagato.  Altro motivo di preoccupazione non è solo il gap da Red Bull e da Mercedes, e il rapporto fra Leclerc ed il suo ingegnere. Se Monte-Carlo non era stato avvisato che Norris era alle sue spalle, ieri l’incomprensione è stata sulle gomme da montare nel secondo pit stop. Da quel momento Leclerc non ha detto più nulla in radio, ed in Ferrari farebbero bene a ricordare quanto successo in passato, e dare le colpe ad Alonso e Vettel della mancata vittoria del mondiale, sia stato solo un modo per mettere i problemi sotto al tappeto.

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