A Singapore Mattia Binotto ha dichiarato di voler attendere il report finale della FIA di domani prima di giudicare la questione budget cap.

Nel weekend del GP di Singapore l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori è stata catalizzata non solo dall’azione in pista, ma anche dallo scoppio del caso-budget cap. Venerdì mattina, infatti, ha iniziato a circolare la voce che Aston Martin e Red Bull avrebbero oltrepassato il limite di spesa di 145 milioni di Dollari nel 2021, primo anno di applicazione del nuovo Regolamento Finanziario. Nonostante la FIA abbia affermato che per ora si tratta solo di voci poiché non ha ancora terminato le sue valutazioni, molte scuderie sono saltate all’attacco dei due team incriminati, che si sono difesi in maniera non troppo convincente. Uno dei più aggressivi nelle sue critiche è stato certamente Toto Wolff, mentre Mattia Binotto ha preferito un approccio più cauto, rimandando ogni giudizio a mercoledì, quando la Federazione pubblicherà il report finale.

“Di fatto è vero, per ora sono solo speculazioni…” – ha esordito il Team Principal della Ferrari, raggiunto da Sky Italia, – “…e credo che non si possa portare giudizio. E’ giusto aspettare mercoledì, lì ne capiremo di più. Siamo nel mondo delle ipotesi. Bisogna ricordare che il regolamento sul budget cap sostiene in uno dei primissimi articoli che l’obiettivo è rendere questo sport più corretto ed equo. […] Per cercare di restare sotto al tetto, dall’anno scorso noi abbiamo fatto uno sforzo incredibile rivedendo l’organizzazione e limitando la nostra capacità di sviluppo. Ci siamo anche presi del margine perché sapevamo che il primo anno non sarebbe stato banale. Abbiamo interagito continuamente con la Federazione nell’interpretare le norme e nel cercare di avere dei chiarimenti, senza aspettare il momento di consegna del report annuale. E abbiamo concluso correttamente l’esercizio. Il fatto che oggi ci sia del ritardo nel resoconto finale della FIA mostra che evidentemente ci sono ancora delle discussioni aperte”.

Binotto ha poi fornito dei riferimenti pratici sul peso di un’eventuale violazione: “E’ un peccato parlare di queste cose ad ottobre della stagione dopo. Ciò ha delle implicazioni sul campionato passato e su quello attuale. […] Anche se si parlasse solo di quattro milioni, che oggi rientrerebbero nella ‘minor breach’, questa cifra non è affatto ‘minor’. Per noi rappresenta l’intero sviluppo di una stagione o settanta persone che possono pensare e trovare soluzioni in un ufficio tecnico. Si tratta di mezzo secondo, non sono noccioline. Tra l’altro questo vantaggio si trascina nelle stagioni 2022 e 2023. Ne va della credibilità in generale. Penso e spero che tutti abbiano fatto l’esercizio giusto, perché altrimenti sarebbe un problema grosso da gestire. Il regolamento è chiaro e non deve cambiare, mi aspetto che la FIA possa verificare e identificare se ci sono state delle scorrettezze. […] Sapranno essere decisi e severi, senza farsi influenzare dall’esterno”.

Foto: Alessandro Martellotta per newsf1.it

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