Max Verstappen ha dominato anche il GP di Spagna, rifilando più di venti secondi a Hamilton e Russell. Quinto Sainz, Leclerc fuori dai punti.

Le attese della vigilia sono state mantenute: Max Verstappen ha dominato il GP di Spagna, guadagnando altri quattordici punti in vetta di un Mondiale Piloti che sembra ormai assegnato. L’olandese ha gestito dalla prima posizione senza patemi l’intera gara, nonostante la partenza con gomma media contro le soft di Carlos Sainz e una bandiera bianco-nera per track limits sul finale di gara. Il bicampione del mondo ha rifilato 24″ al primo inseguitore, che come in Australia è Lewis Hamilton: il britannico ha sfruttato appieno il potenziale di una Mercedes che, dopo l’upgrade di Monaco, ha ottenuto il titolo di seconda forza sul passo gara. Sia il sette volte campione del mondo sia George Russell, terzo al traguardo, sono stati protagonisti di una gara eccellente su una strategia aggressiva, con due stint sulle soft e uno sulle medie.

Dietro a Verstappen la gara è stata molto interessante, ricca di strategie differenti e sorpassi. Delude la Ferrari, che nonostante una bella gara di Sainz chiude solo al quinto posto, dietro anche a Sergio Pérez. La Rossa, su un tracciato dalle caratteristiche sfavorevoli viste le tante curve veloci, non ha tenuto il passo di Red Bull e Mercedes, ma può consolarsi per aver tenuto dietro le due Aston Martin. Gara anonima per Stroll e Alonso, che ha deciso di non attaccare il compagno di squadra nel finale e portare a casa un settimo posto deludente per le aspettative della vigilia. Ottavo Ocon, protagonista di una lunghissima lotta con le Aston Martin, Zhou (straordinario nono) e Tsunoda. Il pilota giapponese ha chiuso nono al traguardo, ma è stato penalizzato di cinque secondi per aver spinto fuori pista il cinese nelle battute finali. L’ultimo punto va quindi a Gasly.

Solo undicesimo Charles Leclerc, limitato dal traffico e probabilmente da una strategia non ottimale nel primo stint, durante il quale ha faticato con le dure. Seguono Tsunoda e Piastri, invischiato in molte battaglie così come tutti i piloti di centro gruppo. Quattordicesimo de Vries, che chiude davanti ad Hulkenberg ed Albon. Un vero peccato invece la gara di Norris, costretto a sostituire l’ala anteriore al primo giro dopo un contatto in partenza con Hamilton. Chiudono la classifica Magnussen, Bottas e Sargeant. Zero i ritirati in questo Gran Premio.

Il pre-gara è già molto movimentato: a circa due ore e mezzo dall’inizio della gara è arrivata la conferma che Leclerc sarebbe partito dalla pit lane per aver modificato l’assetto delle sospensioni della sua SF-23. Inoltre, la Ferrari ha approfittato del pessimo risultato in Qualifica per sostituire sulla vettura del monegasco cambio, centralina e batteria. Anche Sargeant, ultimo classificato al sabato, parte dalla pit lane in seguito alle modifiche al setup della FW45. Nei giri di schieramento in griglia, Russell finisce lungo in Curva 5 ed è protagonista di un’escursione sulla ghiaia, ma la sua Mercedes non subisce danni rilevanti da questo incidente. I meccanici della McLaren lavorano freneticamente invece sulla sospensione posteriore destra di Norris, concludendo il lavoro dieci minuti quindici minuti prima della bandiera verde. L’attenzione di tutti quanti si sposta però verso il cielo: il cielo si annuvola e aumentano le possibilità di pioggia.

In partenza ci sono subito grandi sorprese: Verstappen e Pérez partono con gomma media, mentre tutti gli altri piloti schierati in griglia optano per le morbide. Dalla pit lane, Leclerc scende in pista sulle dure, mentre Sargeant ha le medie. Allo start Sainz non riesce a sfruttare il maggior grip fornito dalle soft e, nonostante un tentativo all’esterno, deve accodarsi ad un Verstappen molto aggressivo. Il primo colpo di scena riguarda Norris, che dopo una Qualifica straordinaria si tocca in Curva 2 con Hamilton, che lo aveva sorpassato all’interno, e riporta danni all’ala anteriore. Il sette volte campione del mondo viene sorpreso all’esterno di Curva 4 da uno straordinario Stroll, che effettua un grande sorpasso e si mette nelle posizioni valide per il podio. Dopo cinque giri seguono nei primi dieci Ocon, Alonso, Russell, Zhou, Hulkenberg e Pérez, che guadagna una posizione su Piastri.

Al giro 7 entrano in azione le Mercedes: Russell attacca all’esterno di Curva 1 un Alonso in evidente difficoltà, tallonato anche da Zhou, e subito dopo anche Stroll è costretto a cedere ad Hamilton, autore di un gran sorpasso all’esterno. Stessa manovra anche di Pérez su Zhou, che al decimo giro si ferma dopo un primo stint eccellente. Proprio dopo le prime dieci tornate iniziano a fermarsi per la prima di due soste i piloti di centro gruppo, dove i sorpassi si moltiplicano. La Mercedes continua a volare e Russell si sbarazza anche di Ocon, mentre Hamilton rosicchia qualche decimo ogni giro a Sainz. Nel frattempo, dopo quindici giri, Leclerc si è sbarazzato solo delle lentissime Williams, e iniziamo a fermarsi i top driver: prima Ocon, poi Stroll (che monta le soft) e infine Sainz, che come il francese monta le medie.

Tsunoda, Zhou e Hulkenberg danno vita ad un duello splendido per la leadership del gruppo di centro classifica, con il giapponese che supera il cinese e il tedesco con due grandi manovre. Le differenze strategiche iniziano ad emergere intorno al ventesimo giro: le Mercedes mostrano un’ottima gestione delle soft, mentre Sainz deve spingere con le medie per evitare l’overcut. Leclerc, dopo aver lamentato uno scarso grip sulle dure, si ferma molto anticipatamente per montare le soft, ma il suo passo resta lento: Gasly, rientrato in pista dietro al monegasco dopo una sosta lenta, si riprende la posizione e stacca il pilota della Ferrari. Al giro 25 si ferma Hamilton per montare la media: il britannico, dopo aver allungato il primo stint, si mette così all’inseguimento di Sainz, che dista tre secondo ma ha gomme di dieci giri più vecchie. La strategia viene copiata da Russell subito dopo, che rientra sesto dietro a Stroll.

Al giro 27 e 28 anche Verstappen e Pérez effettuano la sosta, montando le dure per tentare addirittura la sosta singola. La Mercedes è la seconda forza in questa domenica di Barcellona, e lo dimostra con due sorpassi in rapidissima sequenza: Hamilton e Russell si mangiano Sainz, il cui ritmo crolla in maniera verticale dopo la manovra, e Stroll, tallonato da Ocon e uno straordinario Tsunoda. Il graining rallenta lo spagnolo in maniera evidente, e il numero 63 recupera circa un secondo al giro sulla Ferrari. A metà gara solo la prima posizione sembra in cassaforte: Verstappen gode di 13.7″ di vantaggio su Hamilton che a sua volta ne ha sei su Sainz, tallonato da un Russell rapidissimo. Dietro all’inglese si trovano Stroll, Pérez, protagonista di due belle manovre in rapida sequenza, Ocon, Tsunoda, un deludente Alonso e Zhou. A centro gruppo la gara è ricchissima di sorpassi e sorprese

Al giro 35 la Mercedes completa la rimonta sulla Ferrari: Russell si sbarazza di Sainz con una grande staccata in Curva 1 e si issa sul terzo gradino del podio. Poco dopo si fermano per la seconda sosta Stroll, Ocon e Tsunoda: il giapponese, che ha montato le medie, effettua l’undercut sul pilota della Alpine, ma il francese si riprende immediatamente la posizione. Al quarantaduesimo giro si fermano Sainz, che stava per essere ripreso da Pérez, e Leclerc: entrambi montano la gomma dura, con lo spagnolo che rientra dietro ad Alonso (ancora in debito di una sosta) e il monegasco che deve accodarsi a Gasly, in quattordicesima piazza. Al giro 45 si ferma arriva anche il pit stop di Alonso, che rientra solo decimo, dietri anche a Zhou.

A venti tornate dal termine arriva la seconda sosta per Russell, che cede la posizione a Pérez per montare le soft. Nel frattempo, Alonso supera Zhou e Tsunoda e si mette dietro alla Alpine di Ocon, che gli rende la vita molto complicata ma deve cedere. A quindici giri dal termine anche Hamilton e Pérez si fermano per montare le sodt, chiudendo alla possibilità di effettuare una sola sosta: il messicano rientra appena dietro a Sainz, che non ha possibilità di opporsi alla Red Bull e viene sverniciato a tredici giri dalla fine. Nel finale di gara le posizioni di testa sono ormai congelate, ma si forma una bel gruppetto nelle ultime posizioni a punti: Ocon, ottavo, è seguito da vicino da Tsunoda e Zhou, mentre Gasly e Leclerc si avvicinano anche grazie alle scaramucce tra il giapponese e il cinese, costretto a prendere la via di fuga di Curva 1 dopo un attacco all’esterno.

Il finale non regala particolari sorprese, se non l’esposizione di una bandiera bianco-nera a Verstappen per aver oltrepassato tre volte i track limits. L’olandese conquista anche il giro veloce in 1:16.330, mentre Tsunoda viene severamente punito con cinque secondi sul tempo di gara per aver spinto Zhou nella via di fuga di Curva 1. Nel finale Pérez prova a ricucire il gap da Russell grazie al ritmo superiore della sua Red Bull, ma chiude a più di tre secondi dal britannico. Verstappen taglia il traguardo con 24″ di vantaggio su Hamilton e 32″ su Russell, per la soddisfazione di Toto Wolff.

Foto copertina: https://twitter.com/redbullracing/status/1665351466515681282

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