Diamo un voto ai protagonisti del GP del Messico, che non si sono risparmiati nel darsi battaglia, tenendoci con il fiato sospeso fino alla fine.

Lewis Hamilton: voto 10

Le prende in qualifica, le prende in partenza, le da a Verstappen in curva 4 e per un attimo avrà temuto di andare fuori gara; ma poi si mette in modalità gara, resta calmo (tranne che nel solito panico dei team radio) dietro un sorprendente Albon, segue la strategia e si butta a capofitto verso la sua seconda affermazione nel GP del Messico. Non è ancora campione del mondo, ma è lui a segnare la 100esima vittoria alla Mercedes. Sarà monotono e forse anche ingiusto ma la fortuna lo ha aiutato ancora; la fortuna aiuta gli audaci e i campioni. E lui è entrambi! Bella la dedica al suo solito ingegnere di pista, oggi mancante.

Sebastian Vettel: voto 10

Se lo merita anche lui. Per la prima fila in qualifica, per la partenza da vero uomo di squadra, per la costanza e la delicatezza con cui ha utilizzato le gomme al primo stint, per il coraggio e la decisione nello scegliere di restare più tempo fuori prima del pit, per la forza che ci ha messo in tutto il weekend di gara nello stare vicino alle Mercedes che avevano un passo superiore al suo. Per la calma che ha avuto dopo aver perso (in pratica la gara) in quel doppiaggio. Fosse rientrato prima avrebbe evitato il sorpasso da Hamilton? No, non credo, ma sarebbe stata lotta corpo a corpo tra i due. Lezione al suo compagno, ben felice di imparare. Professore.

Valtteri Bottas: voto 9

Protagonista in qualifica con un incidente molto brutto all’ultima curva che ha rimescolato un sacco di carte. Parte dietro, evita i contatti al via, si mette subito in modalità risparmio gomme fino al pit, quando rientra in corsa quasi anche per la vittoria susseguendo giri veloci che mettono ansia a Vettel, tengono lontano Leclerc e gli permettono di mantenere il mondiale aperto ancora un pochino. Freddo.

Alexander Albon: voto 9

Pronti via e si ritrova davanti Hamilton e Verstappen che fanno scintille, va perciò un pò fortunosamente in terza posizione, dimostrando però di saper reggere la pressione. Resta per diversi giri dietro Vettel e Leclerc, ha tempi molto simili a Ferrari e Mercedes, fino a quando non entra a cambiare e fare lo stesso errore di Leclerc: strategia a due soste ma mantenendo la stessa gomma, costringendosi a fare un altro pit-stop sicuramente. Sta crescendo ogni gara e i risultati stanno confermando le qualità di questo ragazzo. Ottimo.

Sergio Perez: voto 8,5

Il migliore degli altri, una gara di altissimo livello la sua, proprio a casa sua. Parte undicesimo, sceglie a piacimento le gomme e si butta nel gruppone. Fa il lottatore per gran parte della gara, ha una macchina che gli permette di farlo e lui non si risparmia. E’ fortunato quando Norris viene eliminato dalla sua stessa scuderia e tiene dietro un gran Ricciardo fino alla fine. Caldo.

Daniel Ricciardo: voto 8

GP del Messico molto difficile per l’australiano, che parte dietro in qualifica ma con una strategia ben precisa che funziona alla grande e lo porta a lottare per la prima posizione degli altri. Ci prova a sopravanzare Perez, ma il messicano è a casa e il pubblico lo spinge davanti. Diciamocela tutta però: è il pilota che ci piace di più, per il sorriso e la voglia che mette in tutto. Riscattato.

Charles Leclerc: voto 8

Bene ma non benissimo. Settima pole stagionale, ottenuta anche grazie alla fortuna. Una prima parte di GP del Messico gestita bene dal punto di vista degli avversari, male da quello delle gomme. Poi il pit stop e l’errore di strategia, che errore si tratta solo perchè si aveva i dati di Verstappen sulle gomme hard. Si poteva rischiare di andare con quella per togliersi di mezzo l’obbligo di fermata; in caso di crollo, una media con poca benzina non sarebbe stata una buonissima idea? Purtroppo certi ragionamenti sono facili in post gara, ma il compagno gli ha dimostrato che al cambiamento delle condizioni ha saputo fare meglio. Si chiama esperienza, ne farà molta e diventerà un vero fenomeno. Inspiegabilmente il secondo stint la gomma media non riesce a spingere ed è un masticare amaro fino alla fine. Soprattutto perchè poi fa il giro veloce. Un dado un pò ostico lo tira fuori dalla lotta per il podio. Belle le sue dichiarazioni post GP del Messico.

Max Verstappen: non giudicabile.

Ci sono cose che vanno oltre la F1, oltre la competizione, oltre lo sport in generale: sono le cose leali, quelle che anche se perdi una gara ti fanno stare bene con te stesso e in pace con gli altri. La lealtà vale ovunque, vale tutto; senza, una lotta serrata non avrebbe senso. Max ha deciso che a lui non importa se c’è un incidente di fronte, con buona pace di Niki Lauda e Arturo Merzario. Come se non bastasse, invece di chiedere scusa, ha rincarato la dose in conferenza stampa. Per dirla tutta: se avesse alzato il piede, al di là della figuraccia mancata, avrebbe mantenuto la pole. In gara, contatto con Hamilton, contatto con Bottas, contatto con Magnussen con tanto di sorpasso da fuori pista. Team radio: fosse stata una volta sola colpa sua. Il talento non basta, Max.

Strategia Ferrari: voto 4

Non era facile, ma un top team come la Ferrari doveva capire cosa sarebbe potuto accadere nel costringersi ad un secondo pit senza un piano C, D, F o la lettera che volete. Un top team doveva mettere qualcuno a guardare la gara di Verstappen, che aveva messo le hard al giro 2. Forse avrebbero convinto Leclerc a fare diversamente. Una sbavatura costata molto e che se la ricorderanno bene.

Team Haas: voto 1 di fiducia

Dov’è la squadra della scorsa stagione? Quella che riusciva a far funzionare le gomme meglio della Ferrari stessa (il progetto è un figlio diretto)? Quella che era aggressiva e pungente su molti tracciati e che se la batteva per le posizioni di rilievo in ogni gara? Surclassata da tutto e tutti tranne che dalla Williams. Che il problema sia proprio il progetto non facilmente sviluppabile nel corso della stagione?

Giovinazzi Alfa romeo

Team Alfa Romeo: voto 0,5 di fiducia

Vedi il problema sviluppo progetto che non è andato avanti al pari della Haas, ma com’è possibile un pit come quello di Giovinazzi? Come si può fare cosi male nelle strategie e nella gestione della macchina di un singolo pilota? Antonio ha 4 punti anche per questo. E ieri ha finito ancora una volta davanti al compagno, nonostante tutto.

Messico: voto 10

La pista bella, coinvolgente, scenografica (la tribuna For Sol vale un viaggio oceanico per vedere il GP dal vivo). il calore del pubblico. L’organizzazione e lo spettacolo che offre in tutto il weekend. E per il podio, di cui più bello probabilmente è solo Monza. Chapeau ai messicani.

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