Dopo essere tornata competitiva nella lotta per il titolo, la Ferrari dovrà dimostrare di aver appreso dagli sbagli del 2017 e del 2018.
Le prime due gare della stagione 2022 hanno certificato la rinascita della Ferrari dopo due anni passati a lottare a centro gruppo. La Scuderia di Maranello ha infatti ottenuto la sua prima vittoria in F1 dal GP di Singapore 2019, conquistando una memorabile doppietta nella gara inaugurale della stagione a Sakhir. Il progetto F1-75 si è poi confermato estremamente competitivo anche la settimana dopo a Gedda, dove Charles Leclerc è stato battuto solo nel finale da Max Verstappen. Piazzando Carlos Sainz al terzo posto, la Rossa ha comunque fatto razzia di punti: sono 78 sui possibili 88 quelli conquistati fin qui, e chissà se questo weekend, sul rinnovato tracciato di Albert Park, fornirà un’occasione per allungare in classifica sulla Red Bull. La certezza è che si tratta del migliore inizio di stagione della Ferrari dal 2018: una stagione, così come quella precedente, nata sotto una buona stella, ma poi conclusasi con una cocente delusione.
I punti in comune tra queste stagioni non mancano: almeno per quanto riguarda il suo pilota di punta all’epoca, ossia Sebastian Vettel, nel biennio 2017-2018 il Cavallino Rampante ha ottenuto risultati molto simili a quelli di Leclerc nei primi due Gran Premi del campionato. Inoltre, sia nel 2017 sia nel 2022 la Rossa si è risollevata dopo una stagione senza vittorie sfruttando delle rivoluzioni regolamentari, che le hanno permesso di azzerare il gap dalla scuderia di riferimento. Che è cambiata: mentre cinque anni fa la Mercedes e Lewis Hamilton rappresentavano la minaccia principale, oggi quel ruolo è ricoperto dalla Red Bull e da Max Verstappen. In una lotta così serrata, come nel biennio 2017-2018 saranno i dettagli a fare la differenza, ma la Ferrari dovrà dimostrare di aver appreso e lasciato alle spalle gli errori che hanno compromesso quelle possibilità di titolo.
E’ innegabile che uno dei dettagli che hanno determinato quelle due sconfitte siano stati i piloti: nelle rispettive battaglie, la coppia Vettel-Raikkonen è stata sonoramente battuta dal duo della Mercedes, composto da Hamilton e Bottas. I tanti errori del tedesco nei momenti decisivi di entrambe le stagioni (in primis a Singapore nel 2017 e in Germania nel 2018, ma se ne potrebbero citare altri) e le prestazioni oscillanti del finlandese non hanno aiutato nel tentativo di battere un avversario quasi perfetto nella gestione della gara. Oggi, però, la musica sembra essere cambiata: la presunta prima guida, Leclerc, si trova in un momento d’oro della sua carriera, dato che riesce continuamente ad estrarre il massimo dalla vettura senza commettere quegli errori di foga per i quali è stato criticato nelle prime due stagioni in Ferrari. Sainz rappresenta inoltre un partner ben più competitivo del Raikkonen delle ultime stagioni in rosso: nonostante nel 2022 non abbia ancora battuto il compagno di squadra né in qualifica né in gara, gli è sempre rimasto a brevissima distanza. Tuttavia, anche nel biennio 2017-2018 le prestazioni dei piloti ad inizio stagione avevano fatto presagire grandi cose: nella lotta con la Red Bull, la tenuta psicologica nei confronti di un pilota quasi infallibile come Verstappen sarà decisiva.
Il secondo tema chiave sarà quello degli aggiornamenti, che influenzeranno in maniera decisiva l’andamento del campionato. Storicamente, la Ferrari ha sempre sofferto da questo punto di vista nei confronti di Mercedes e Red Bull: dopo aver iniziato le stagioni 2017 e 2018 con la miglior macchina, sul finale la Scuderia di Maranello è sempre crollata dietro alle due rivali per quanto concerne le prestazioni. Nel 2017, il titolo fu in parte deciso dal clamoroso crollo a livello di affidabilità in Malesia e Giappone, le due gare che si tennero dopo il disastro di Singapore. L’anno successivo, dopo aver avuto generalmente la miglior vettura in griglia fino, ancora una volta, al weekend di Singapore, quando Mercedes introdusse un fenomenale pacchetto di upgrade mentre la Rossa non riusciva a trovare la direzione corretta con gli sviluppi. L’approccio più cauto adottato nel 2022, oltre al voler risparmiare in ottica budget cap, è dovuto anche a questa esperienza: la Ferrari, contrariamente a Red Bull e Mercedes, non ha ancora portato in pista particolari aggiornamenti, e sicuramente non lo farà nemmeno a Melbourne. Scegliere oculatamente dove e quando intervenire sarà un fattore fondamentale nel duello contro la scuderia di Milton Keynes, il team che, più di tutti negli ultimi anni, ha dimostrato di saper migliorare le sue vetture nell’arco di un campionato.