Secondo quanto riportato da FormulaUnoAnalisiTecnica, la Red Bull avrebbe allertato la FIA sull’irregolarità dell’utilizzo della SF21.
L’ormai consueto test pre-stagionale della Ferrari sul circuito di Fiorano non è andato come previsto in questo 2022. La Scuderia di Maranello aveva infatti pianificato di scendere in pista con la SF21, venendo tuttavia obbligata all’ultimo momento dalla FIA a cambiare vettura e a posticipare di un giorno l’inizio dei test. La scelta è dunque ricaduta sulla SF71H, guidata nel 2018 da Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Ma perché questo improvviso cambio di programma? Secondo i regolamenti attuali, non è possibile utilizzare in test privati macchine risalenti a meno di due stagioni prima, nonostante le vetture 2021 siano totalmente diverse rispetto a quelle che correranno nel 2022. Secondo quanto emerso negli ultimi giorni, le varie scuderie di F1 avrebbero trovato da tempo un accordo per eliminare questa norma, ma poiché questo provvedimento non è stato ancora ratificato, la Federazione ha impedito all’ultimo minuto alla Ferrari di scendere in pista con la SF21.
Inizialmente, questo evento aveva generato non poche critche nei confronti della FIA, accusata ancora una volta di non conoscere i suoi stessi regolamenti. Tuttavia, secondo quanto riportato da FormulaUnoAnalisiTecnica, dietro all’annullamento del test sulla SF21 ci sarebbe un dispetto da parte della Red Bull. La Scuderia di Milton Keynes avrebbe infatti segnalato alla Federazione l’irregolarità del test della Scuderia di Maranello, con lo scopo di mettere i bastoni tra le ruote alla Ferrari. Con l’utilizzo della SF21, infatti, la Rossa avrebbe potuto raccogliere dati e sperimentare con l’unico elemento della vettura che rimarrà invariato (almeno nell’architettura): la Power Unit. Il propulsore della SF71H, invece, avrà ben poco in comune con quello del 2022, che invece erediterà dal motore dello scorso anno la parte ibrida introdotta dal Cavallino Rampante sul finale del campionato.