Le buone prestazioni della Ferrari in Canada sono un segnale positivo, ma dovranno trovare conferma su tracciati meno congeniali alla SF-23.

Dopo i deludenti risultati del sabato, in pochi avrebbero scommesso su un quarto e quinto posto delle due Ferrari nel GP del Canada. Partiti rispettivamente decimo e undicesimo, i due piloti della Scuderia di Maranello hanno invece disputato una gara molto solida e intelligente, portando a casa un risultato insperato. Più che il bottino di punti accumulato, però, ad impressionare è stato il ritmo tenuto da Charles Leclerc e Carlos Sainz per tutto il Gran Premio: il monegasco e lo spagnolo hanno praticamente corso in tandem, girando su tempi molto simili a quelli di Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Il tutto con una strategia ad un solo pit stop, assolutamente azzeccata per effettuare l’overcut nei confronti delle vetture di centro gruppo ma non ottimale se confrontata a quella dei primi tre, che hanno effettuato due soste.

In termini di passo e, più in generale, di competitività, Montréal rappresenta senza dubbio la prestazione più incoraggiante della Ferrari nel 2023, nonostante il miglior risultato resti il terzo posto di Leclerc a Baku. Tra le due gare, tuttavia, c’è una differenza abissale in termini di passo relativo alla Red Bull: in Azerbaigian, dopo la ripartenza dalla Safety Car al giro 14 (quindi con il 72,5% della distanza da percorrere), Leclerc aveva accumulato +21.2″ di ritardo dalla prima RB19, quella di Pérez, a parità di gomme e strategia. In Canada, dove la Safety Car è rientrata ai box al giro 17 (con il 75,7% della distanza da percorrere) il monegasco ha tagliato il traguardo a +18.6″ da Verstappen nonostante una strategia corretta ma non ideale: al momento della sostituzione delle gomme medie, avvenuta al giro 39, il pilota della Rossa si trovava già a 12,5″ dall’olandese, che ha effettuato la sua seconda sosta tre tornate dopo.

Affermare che con una Qualifica migliore le due Ferrari avrebbero potuto dar fastidio a Verstappen, come dichiarato da Helmut Marko nel post-gara, è senza dubbio un po’ azzardato, ma il passo mostrato nell’ultimo stint con le dure dalla Rossa contro un Verstappen sulle medie è molto incoraggiante. Ancora una volta, però, la Scuderia di Maranello non è stata perfetta nell’esecuzione del weekend, compromettendo le grandi possibilità di lottare per il podio al sabato. Sia i piloti che il team hanno commesso errori importanti in una situazione complessa come la Qualifica bagnata, tra impeding, discussioni sulle gomme ed imprecisioni da parte di Leclerc e Sainz nei momenti clou del Q2 e del Q3. In un weekend particolarmente favorevole ed equilibrato come quello canadese, bastano piccole sbavature per perdere un’opportunità importante.

La buona performance di Montréal non deve però far pensare che la Ferrari abbia risolto tutti i suoi problemi. La vettura, come sottolineato da Sainz nel post-gara, è esattamente la stessa che ha deluso profondamente a Barcellona, dove il pacchetto di aggiornamenti sembrava non aver dato risposte positive. La SF-23 è stata favorita dalle peculiarità del Circuit Gilles Villeneuve: curve lente, lunghe zone di trazione, degrado delle gomme inesistente. Su questo tipo di tracciati, come confermato a Baku, Monaco e Montréal, la monoposto realizzata a Maranello ha la velocità per lottare per il podio. Adesso, dovranno arrivare risposte positive altrove: al Red Bull Ring e a Silverstone, tracciati ricchi di curve veloci, la Scuderia dovrà trovare qualcosa di nuovo, magari grazie agli aggiornamenti promessi per la prossima gara da Frédéric Vasseur.

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