Con la stagione di Formula 1 2023 ancora in corso, si pensa già al 2026, e le questioni che vengono a galla, sono piuttosto interessanti.

“Il motore a combustione non può diventare un generatore per ricaricare la batteria. Penso che il problema potrebbe tranquillamente essere risolto aggiustando il rapporto tra la potenza elettrica e quella del termico”. Sono le parole del team principal della Red Bull Christian Horner che nella conferenza stampa del venerdì ha lanciato un paio di appelli in vista di quelli che saranno i nuovi cambi regolamentari dal 2026 che riguarderanno anche il debutto delle nuove power unit senza MGU-H e alimentate al 100% da biocarburanti.

So che la FIA sta prendendo la questione molto seriamente e che stanno guardando attentamente le simulazioni man mano che diventano più precise – ha aggiunto Horner – al momento siamo circa al 50-50 [tra potenza termica ed elettrica, n.d.r]. Non c’è bisogno di cambiare molto, ma di adeguarci ai circuiti. Una differenza del 5% potrebbe avere un effetto significativo, magari persino del 10%. Se aggiustassimo quel rapporto, potremmo velocemente essere indipendenti dall’aerodinamica attiva e da tutta la complessità che ne deriva”.

LA RISPOSTA DI TOTO WOLFF

In risposta è intervenuto Toto Wolff: “Pensate davvero che non escogiteremo un telaio e un’aerodinamica che evitino ai piloti di scalare marcia in rettilineo? Non è realistico, forse quello che spaventa di più Horner è che il loro programma del motore non sta procedendo come dovrebbe. Bisognerebbe domandarsi quali siano le motivazioni dietro a queste dichiarazioni”.

I TIMORI DI VERSTAPPEN

Sulla questione è stato interrogato anche Max Verstappen in occasione della conferenza stampa successiva al Gran Premio d’Austria: “Ne ho parlato anche con il team e ho visto i dati sul simulatore, a me sembra piuttosto terribile. Voglio dire, se vai a tavoletta sul rettilineo di Monza, non so quanto, tipo quattro o cinquecento prima della fine del rettilineo, devi scalare le marce perché così si può andare più veloce. Mi sembra che si vada verso un’altra ‘Formula Motore’, chi avrà la power unit migliore avrà un gran vantaggio e questo porterà ad una escalation dei costi alla ricerca di qualche cavallo in più”.

NON SOLO LA POWER UNIT

Non è solo la power unit a preoccupare l’olandese: “Le auto avranno probabilmente una resistenza aerodinamica molto minore. Quindi, sarà ancora più difficile sorpassare sul rettilineo. E poi c’è l’aerodinamica attiva, che non si può controllare, perché sarà tutto controllato dalla centralina. Questo, a mio avviso, rende la guida molto scomoda, perché preferisco controllarla da solo. Inoltre, il peso aumenterà ancora di più. Naturalmente, quando si è dietro a qualcuno, forse serve più anteriore o più posteriore. Questo genere di cose. Se il sistema inizia a controllarlo per voi, non credo che sia la strada giusta da seguire. Inoltre, il peso sta aumentando ancora. Al momento, secondo me, i numeri e i dati già disponibili non promettono nulla di buono. Non sono molto entusiasta di questa situazione. Dal mio punto di vista tutti questi elementi andrebbero presi seriamente in considerazione perché il 2026 non è così lontano”.

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