Come sempre, spiegata la teoria, ci allacciamo al campionato di formula 1 per trovare spunti utili a discutere i concetti aerodinamici visti assieme e questa volta tocca ancora ai piloni di sostegno dell’alettone posteriore. Questo appuntamento lo dedichiamo ai suoi soffiaggi laterali.

 INTRODUZIONE AI PILONI DELL’ALETTONE POSTERIORE

Come detto, il tubo di Venturi, di cui il link QUI, è uno degli aspetti più importanti da capire per conoscere la tecnica delle auto da corsa. Sulle formula 1 è applicato ovunque proprio perché, per generare il risucchio che risucchia le auto verso il terreno, è necessario accelerare e rallentare la corrente fluida dove e quanto serve.

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Non fanno eccezione i piloni di supporto degli alettoni posteriori. Vediamoli su Mercedes, Ferrari, Red Bull e Mclaren. Anche se sono diversi tra loro il principio di funzionamento è lo stesso. Per capirlo, partiamo dal principio.

FUNZIONAMENTO DELL’ALETTONE

L’ala genera una forte accelerazione del flusso sotto di essa. Lo schema è il seguente:

all’interno del “tunnel” che l’alettone posteriore genera con i suoi due piloni di supporto laterali, nasce una forte depressione. Questa si localizza soprattutto nella parte alta del passaggio, dove l’aria è a diretto contatto con le superfici che provocano tale effetto.

COME INCREMENTARE ULTERIORMENTE LA DEPORTANZA.

Detto quanto precede, ovvero come un ala prova a generare un tubo di venturi grazie alle sue forme, dobbiamo provare ad andare oltre, analizzando anche tutti i componenti che la circondano e che ne influenzano il modo di operare.

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intanto accenniamo che un tubo di venturi è tanto più efficace quanto più:

  • La sezione della strettoia è di dimensioni ridotte, perché l’aria deve accelerare tantissimo per poter fluire tutta.
  • La sezione di ingresso è larga rispetto alla strettoia; questo è dovuto al fatto che tante più molecole entrano nel condotto, tanto più dovranno accelerare per passare dalla strettoia.

Ci interessa molto questo secondo aspetto. Ecco perché.

PROVARE AD ALLARGARE LA SEZIONE DI INGRESSO IL PIU POSSIBILE.

I regolamenti, lo sappiamo, concedono delle dimensioni massime per l’alettone posteriore. oltre una certa incidenza ed un certo inarcamento non si può proprio andare.

Questo significa che si può spingere solo fino ad un certo punto la riduzione di passaggio virtuale sotto l’ala.

Dopo quel punto, si può solo puntare ad allargare maggiormente la sezione virtuale di ingresso contando su altri metodi ed altri componenti circostanti (l’ala è già al massimo delle sue capacità).

Ecco come: Pescando ulteriore aria dall’esterno del tunnel creato con ala e piloni.

Sia da una vista laterale, che da una vista superiore. Mi spiego bene.

VISTA LATERALE.

Ho pubblicato un articolo che troverete al seguente LINK, per spiegare come male i piloni degli alettoni posteriori sono “a profilo aperto”.

Questo perché, come si evince dall’immagine che segue, il trucco è pescare ulteriore aria dall’esterno. Ciò contribuisce a mantenere la depressione sotto l’ala. Tutto quanto correlato al precedente discorso: quando la strettoia non può essere ulteriormente ridotta, si deve allargare l’ingresso.

Tradotto: Pescare più aria.

Ad ogni modo, non è questo il tema dell’articolo qui presente. Non voglio spiegare di nuovo come mai il profilo è aperto. Questa digressione è solo una via per arrivare a spiegare i soffiaggi sulla parte aperta dei piloni.

Vediamoli.

VISTA SUPERIORE

Il punto centrale del discorso rimane sempre lo stesso: perché non provare a continuare il pescaggio di aria esterna? Perché non farlo anche oltre all’apertura già presente e appena discussa per la vista laterale?

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L’idea è:

Se il pilone può essere aperto per fare entrare maggiore quantità di aria da una vista laterale, Perché non trovare il modo di aprirlo ancora di più, anche per un allargamento della sezione di ingresso da un punto di vista superiore?

È grazie alle feritoie sulla parte aperta del pilone, che ulteriore flusso può entrare a far parte del grande tubo di Venturi che l’ala  genera. Vedere immagine precedente.

Come si riesce ad osservare, anche se di poco, si può apprezzare un restringimento e la creazione di una vera e propria strettoia anche dalla vista superiore. Questo grazie alle fessure sulla parte aperta del pilone, che permettono l’ingresso di aggiuntive quantità di corrente fluida.

Ecco quindi un’ulteriore idea che i tecnici mettono in campo per disporre al meglio della teoria di Venturi. L’ala, assieme ai piloni, creano una interazione ed una sinergia tale che tantissima aria può entrare a far parte del grande tubo di Venturi risultante, da ogni parte praticamente. La deportanza aumenta a dismisura ed è anche grazie a questo, assieme ad altri stratagemmi, che oggi le auto da formula 1 arrivano addirittura a più di 2 tonnellate di deportanza. incredibile anche solo se detto 10 anni fa.

A presto con ulteriori spunti di tecnica, dall’ing. Alberto Aimar.

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