C’era tanto attesa per il comunicato sulla questione che ha animato il weekend di Singapore e non solo. Il Budget Cap è stato ed è tutt’ora sulla bocca di tutti: Red Bull e Aston Martin avrebbero superato il tetto massimo di spesa (in diverso modo) e oggi (alle 13 e le 14 italiane) sarebbe dovuta uscire la decisione in merito.
Eppure la FIA con una nota ufficiale rimanda il tutto al 10 ottobre:
“La Federazione informa che la conclusione dell’analisi delle richieste finanziarie 2021 dei team di Formula 1 e il successivo rilascio dei certificati di conformità al regolamento finanziario non avranno luogo mercoledì 5 ottobre. L’analisi delle richieste finanziarie è un processo lungo e complesso che è in corso e si concluderà per consentire il rilascio dei Certificati lunedì 10 ottobre. Il regolamento finanziario è stato approvato all’unanimità da tutti i concorrenti, che hanno lavorato in modo positivo e collaborativo con l’amministrazione del tetto massimo di spesa della FIA durante questo primo anno ai sensi del regolamento finanziario. Come precedentemente comunicato, ci sono state speculazioni e congetture significative e infondate in relazione a questa materia e la FIA ribadisce che fino a quando non sarà finalizzata non verranno fornite ulteriori informazioni. La FIA ribadisce inoltre che è altresì infondata qualsiasi voce relativa al personale della Federazione che avrebbe divulgato informazioni sensibili”.
“Processo complesso, ma tante congetture infondate”
Sarebbe la motivazione per la quale è stata rinviata una decisione che potrebbe cambiare letteralmente le sorti della Formula 1, quanto meno a livello mediatico.
Le possibili sanzioni nei confronti di chi viola il regolamento finanziario (anche in base all’entità dello sforamento di spesa) varia da decurtazioni di punti in classifica, a sanzioni pecuniarie a multe che incidano sugli sviluppi delle future monoposto. Secondo alcune fonti, tra cui Sky Sports, quella della Red Bull sarebbe comunque una violazione minore con uno sforamento del Budget Cap entro la soglia del 5%.
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