Nel 2024 e 2025, l’identità di Sauber sarà svenduta al controverso casinò online, che promuoverà la sua piattaforma di gioco d’azzardo in F1.

Con l’uscita di scena di Alfa Romeo dopo sei stagioni di partnership commerciale, la Sauber affronterà la stagione 2024 di F1 con una nuova identità. Contrariamente a quanto sperato da molti appassionati, però, la scuderia di Hinwil non tornerà a portare il cognome del fondatore, bensì nel 2024 e nel 2025 sarà iscritta sotto il nome di Stake F1 Team. Il marchio australiano non rappresenta una novità assoluta, dato che già nel 2023 ha affiancato Alfa Romeo come co-title sponsor del team svizzero. Il rebranding completo della squadra, che sarà completato con il lancio del nuovo sito e la presentazione della C44 il 5 febbraio, si è tuttavia scontrato con la reazione generalmente negativa del pubblico, deluso sia dal mancato ritorno al nome “Sauber” (in attesa dell’approdo di Audi nel 2026) sia soprattutto da ciò che Stake.com rappresenta.

Ma cos’è davvero Stake.com? In breve, si tratta di una piattaforma di gioco d’azzardo online fondata da due imprenditori australiani, ma con licenza rilasciata dal piccolo stato caraibico di Curaçao. Quest’ultimo, grazie alla sua regolamentazione a dir poco permissiva a favore dei casinò online, è diventato un vero e proprio paradiso per centinaia di aziende simili a Stake.com, che hanno deciso di trasferirvi la sede legale. Già la collocazione geografica dell’azienda basta a far scattare il primo di tanti campanelli d’allarme sulla piattaforma: come riportato da un’inchiesta della BBC, Curaçao è un paradiso anche per il riciclaggio di denaro, perlopiù proveniente dal Sud America, e le piattaforme di gioco d’azzardo rappresentano le attività più gettonate per reimpiegare soldi sporchi sull’isola. La classe politica è inoltre costantemente al centro di scandali di corruzione legati ai casinò online e alle licenze.

Entrare su Stake.com non è consentito in buona parte dei paesi che hanno una regolamentazione forte sul gioco d’azzardo, tra cui anche l’Italia, ma aggirare il blocco geografico è oggi molto semplice grazie alle VPN, perciò chiunque può accedervi senza problemi. Anche per questo motivo, Stake.com si è affermata in pochi anni come una delle principali piattaforme online di gioco d’azzardo, (raggiungendo una valutazione di un miliardo di Dollari) e certamente la più importante tra quelle che permettono il pagamento in criptovalute. Ecco quindi il secondo grande campanello d’allarme legato alla piattaforma, che invita i giocatori a scommettere attraverso una valuta estremamente volatile, non regolamentata e rischiosa per chi investe in maniera non oculata.

Tra i possibili investitori in criptovalute e giocatori su Stake.com non ci sono solo ricchi o esperti giocatori d’azzardo. La piattaforma ha infatti adottato una strategia di marketing incentrata su partnership milionarie con streamer, sportivi e artisti, tra cui il noto cantante Drake, protagonista dell’annuncio del nuovo nome del team di F1. La collaborazione prevede che siano effettuate delle dirette in streaming, durante le quali i partner di Stake.com devono, in parole povere, giocare d’azzardo sul sito. In queste partite, trasmesse perlopiù sulla piattaforma Kick, vengono effettuate vincite straordinarie, che tuttavia non riflettono minimamente l’esperienza di gioco di una persona “comune”. Il sistema è chiaro: investire su personaggi dalla dubbia moralità ma dall’enorme influenza per incentivare il loro pubblico (milioni di persone, tra cui molte di età inferiore a quella legale per giocare d’azzardo) ad iscriversi alla piattaforma.

Anche Kick, la piattaforma su cui i partner di Stake.com trasmettono in esclusiva le sessioni promozionali, non gode di una reputazione invidiabile, dato che è ritenuta un semplice veicolo per pubblicizzare il gioco d’azzardo. Ciononostante il sito di streaming, fondato dagli stessi imprenditori australiani di Stake.com, verrà molto utile al team nella stagione 2024 di F1. Nei paesi in cui vigono forti restrizioni alla promozione del gioco d’azzardo, infatti, la squadra prenderà il nome di Kick F1 Team per evitare controversie legali, in maniera non troppo dissimile a quanto accadeva con gli sponsor del tabacco a metà degli anni 2000. Lo scorso anno, Kick ha sostituito Stake sulla C43 in Australia, Spagna, Belgio e Qatar: a questi paesi andrà aggiunta la rientrante Cina, anch’essa ricca di limitazioni alla promozione del gioco d’azzardo.

Stake non è la prima azienda considerata sospetta o riprovevole ad utilizzare la F1 per promuovere la propria attività, e certamente non sarà l’ultima. Poche altre volte, però, è capitato che un team storico decidesse di svendere la propria identità in questo modo, gettando al vento il proprio retaggio culturale. In un momento perfetto per recuperare l’eredità lasciata da Peter Sauber, con due anni di transizione in vista dell’approdo definitivo di Audi, l’attuale dirigenza ha preferito lasciare strada libera ad un brand accusato di “truffare legalmente” i suoi giocatori. Un cambio di nome e di abbigliamento, fortunatamente, non cambierà l’anima delle persone che lavorano in Sauber e la loro passione per il motorsport. Ma scambiare l’identità di una scuderia storica per i soldi del gioco d’azzardo uccide quel poco di romanticismo che è rimasto in F1.

Foto: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

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