Il GP di Francia ha premiato le strategie aggressive della Red Bull, mentre la Mercedes si è lasciata sorprendere e ha fatto irritare i suoi stessi piloti.

“Stavolta è stata colpa nostra Lewis, grazie per aver fatto tutto quello che potevi per recuperare questa gara. Hai guidato incredibilmente bene”. A fine gara si è espresso così via radio James Vowles, capo stratega della Mercedes, nei confronti di Lewis Hamilton, che ha concluso al secondo posto il GP di Francia dopo una lotta tesissima con Max Verstappen. L’olandese ha vinto grazie ad un sorpasso tutto sommato facile al penultimo giro, sfruttando una gomma molto più nuova e performante rispetto a quella dell’acerrimo rivale per il titolo. Un successo che pareva improbabile al primo giro, quando Verstappen ha perso il posteriore della sua Red Bull in Curva 1, permettendo ad Hamilton di guadagnare la vetta ed imporre il proprio ritmo. La presenza di Valtteri Bottas dietro all’olandese lasciava presagire una facile vittoria della Mercedes, in grado di sfruttare al meglio la strategia grazie alle iniziali difficoltà di Sergio Pérez, ma così non è stato. E proprio la strategia si è rivelata la chiave della cocente sconfitta della Stella al Paul Ricard.

Col senno di poi, il tentativo di undercut su Verstappen, effettuato dalla vettura di Bottas con un pit stop al giro 17, si è rivelato inutile e, addirittura, controproducente per la scuderia di Brackley: non solo l’olandese è riuscito, grazie ad un in lap mostruoso, a mantenere la posizione sul numero 77, ma si è anche trovato davanti ad Hamilton dopo il pit stop dell’inglese al giro 19. Proprio nella sosta del sette volte campione si può riscontrare il secondo errore del team anglo-tedesco: via radio Hamilton ha chiesto a gran voce di non effettuare il cambio gomme subito dopo quello di Verstappen, così da prolungare il primo stint e da poter arrivare con più tranquillità a fine gara sulle gomme dure. La squadra ha tuttavia rifiutato quest’opzione, spingendolo a fermarsi un giro dopo l’olandese, il quale grazie ad un out lap formidabile e alla forza dell’undercut al Paul Ricard ha superato per pochi decimi l’inglese.

In questo caso, il grave errore della Mercedes è evidente: la Stella ha sia sottovalutato la potenza dell’undercut (probabilmente ingannata dal mancato sorpasso di Bottas su Verstappen) sia ignorato il suggerimento strategico di Lewis. Un suggerimento che (come già avvenuto quest’anno in Bahrein) probabilmente lo avrebbe portato alla vittoria, dato che la strategia del primo stint lungo su gomma media per poi montare gomma dura si è rivelata molto fruttuosa sia per Pérez che per Lando Norris. E’ tuttavia importante sottolineare che, secondo quanto confermato da Mercedes stessa, Hamilton avrebbe perso circa sei decimi in pit lane rispetto a Verstappen, probabilmente a causa di una ripartenza troppo lenta dalla piazzola di sosta o di un ingresso in corsia box più cauto. Un margine quasi insulso, ma che potrebbe essersi rivelato decisivo visto il margine tra i due pretendenti al titolo dopo la sosta dell’inglese.

Il secondo pit stop di Verstappen, avvenuto al giro 32, ha inoltre preso di sorpresa la scuderia di Brackley, che probabilmente si aspettava una gara in stile Barcellona. Stavolta invece la Red Bull ha deciso di rischiare, coprendo un eventuale secondo pit stop delle Frecce d’Argento e obbligando Hamilton a continuare sulla strategia ad una sola sosta. E’ poco comprensibile, tuttavia, la scelta di non effettuare il secondo stop con Bottas, che in seguito alla sosta di Verstappen stava faticando con le dure e stava subendo il rapido recupero di Pérez. Sul finale del Gran Premio, dopo aver subito il sorpasso dall’olandese e poco prima di essere sopravanzato anche dal messicano, il finlandese si è scagliato contro il team: “Perché diamine nessuno mi ha ascoltato quando ho detto che sarebbe stata una gara da due soste? *****!”.

Lo sfogo del finlandese può sembrare irrilevante, ma in realtà racchiude in sé tutti gli errori commessi della scuderia di Brackley nel GP di Francia: non aver ascoltato i suggerimenti dei piloti in gara, basandosi su dati ingannevoli vista la differenza di condizioni tra venerdì e domenica, e non essere stata flessibile e creativa nelle strategie, come al contrario è stata la Red Bull con entrambi i suoi piloti. Proprio quest’ultimo dato certifica la superiorità, almeno per quanto riguarda questo weekend, del team di Milton Keynes, che ha così inflitto una sconfitta pesante a Mercedes su un circuito considerato favorevole al team anglo-tedesco.

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