Dopo il ritorno alla vittoria in Austria, un altro sgambetto come quello in Francia proprio non ci voleva. Charles Leclerc out alla Signes al 18esimo giro, forse troppo sopraffatto dalla pressione, forse dalla tanta voglia di ritornare sul gradino più alto del podio, forse (nel caso più grave) non ancora pronto ad un successo troppo grande.

La Ferrari F1-75 va veramente forte, è competitiva, bilanciata, ma ancora con tanti piccoli difetti che non rendono sicuri al 100% i weekend da affrontare. C’è sempre il fattore rischio, che sia per una strategia sbagliata o un errore del pilota, a compromettere una gara.

Charles Leclerc è passato da una Ferrari spettatrice (2019) che comunque diceva la sua, ad una monoposto in grado di lottare per la vittoria e, perché no, per il mondiale.

ferrari f1 leclerc binotto
ferrari f1 leclerc binotto

Le ambizioni, dunque, aumentano così come aumenta la pressione

Le aspettative, soprattutto mediatiche, sono state numerose. Tanto che la scuderia di Maranello sembra accusarne i colpi, weekend dopo weekend, senza mai finire con 0 errori. Il carattere focoso del monegasco, poi, rende il tutto più difficile. E’ forse questo il suo punto debole: sapere di non avere una monoposto al 100% capace di giocarsela che lo rende vulnerabile, stressato e eventuale bersaglio di un proprio errore.

Il team radio reso noto proprio nell’esatto momento dell’impatto con le barriere, poi, ha reso il tutto ancora più struggente. Quel fiato corto, l’urlo di disperazione e di rabbia, ha fatto intendere quanto questo errore in Francia faccia tanto male, più delle altre volte. Un errore pesato tanto non perché arrivato in un momento cruciale della stagione, ma figlio di numerosi errori (strategici e non) fatti in passato che avrebbero potuto avere esito diverso con una conseguente tranquillità postuma.

Charles Leclerc avrà la possibilità di reagire già subito con il prossimo appuntamento di Formula 1 in Ungheria, su una pista ancora una volta sula carta pro-Ferrari ma dove, come dicono le statistiche, può succedere nuovamente di tutto. La stoffa del campione si vedrà dalle piccole cose, da come il monegasco si rialzerà da quella che è stata una piccola sconfitta in una battaglia, ma non nella guerra, quella con Max Verstappen che ha confermato l’appellativo da campione del mondo in carica.

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