La Ferrari nel Gp d’Australia, ha costruito la doppietta grazie al grande lavoro fatto a Maranello ed in pista, gestendo per la prima volta dopo due anni, meglio le gomme della Red Bull.

8778 giorni, tanto ha dovuto attendere la Ferrari per fare l’uno-due nel Gran Premio d’Australia. Come era successo l’anno scorso, è stato Carlos Sainz a fermare le strisce di vittorie di Max Verstappen, realizzando un’impresa. Lo spagnolo che fino a Giovedì era in dubbio, dopo aver stupito in qualifica, l’ha fatto ancora di più in gara, con una prestazione perfetta, e battendo per la seconda volta in tre gare, il compagno di squadra. Leclerc come a Singapore ha visto il vicino di box portare alla vittoria la Ferrari, non avendo anche in corsa lo stesso feeling che aveva con la macchina Venerdì. Però la grande domanda che ci porteremo dietro fino a Suzuka sarà: con Max Verstappen avremo visto lo stesso copione? Non lo sapremo mai, ma i dati della gara di Melbourne, ci dicono che anche per il campione del mondo, sarebbe stata difficile domare le Ferrari.

Infatti come possiamo vedere dal grafico del primo stint, Sainz fin dai primi metri ha dimostrato che i tempi nel long run delle FP3, era il reale passo della sua SF-24. Andato al comando nel secondo giro approfittando anche del ritiro di Verstappen, è scappato con facilità. E’ con la media che Sainz ha fatto la differenza e costruito il suo successo, girando quattro decimi più veloce dei suoi inseguitori, senza degradare le gomme, tanto che è stato uno degli ultimi a fare la sosta fermandosi al 15° giro. Strategia completamente diversa per Leclerc, che bloccato a sandwich fra le due McLaren, e in questo momento che ha perso la possibilità di lottare con Sainz. Invece in grande difficoltà Sergio Perez, che non ha mai avuto il ritmo delle Ferrari e delle McLaren, e come nelle PL3, ha sofferto di graining, arrivando a girare un secondo più lento di Sainz alla fine del primo stint.

Con la Hard i valori non sono cambiati, con Sainz sempre a fare il vuoto, martellando con facilità sull’1.25. Il gap fra Ferrari e McLaren con gomma bianca si è ridotto, con Norris che è stato il secondo più veloce in pista. Una volta che Piastri l’ha lasciato passare, ha messo nel mirino Leclerc, che ha messo in mostra le stesse difficoltà delle qualifiche, e di Jeddah con le gomme. Il monegasco che dopo il pit stop si era avvicinato a Sainz, ben presto ha capito che il suo obiettivo non era lottare per la vittoria, ma difendere il secondo posto. Infatti Leclerc ha accusato nuovamente un gap di quattro decimi al giro da Sainz, ma senza traffico questa volta, e di due decimi da Norris. Invece il secondo stint, è l’unica parte di gara dove Perez è riuscito ad avvicinare i tempi dei suoi avversari, avendo lo stesso passo di Piastri.

Nel terzo stint Sainz ha amministrato il vantaggio, anche per gestire le energie del suo fisico, considerando che non si è allenato nelle ultime due settimane. La situazione è migliorata per Leclerc, che nonostante gomme più usate di Norris, è riuscito a rispondere ai suoi tempi e a difendere la doppietta della Ferrari.  La Red Bull anche con meno benzina a bordo, è stata lontana dai livelli di Bahrain e Arabia Saudita, con Perez che ha preso un gap di quattro decimi da Sainz e Norris, e di mezzo secondo da Leclerc e Piastri.

Dalla telemetria di F1-Tempo si può notare ancora meglio, la costanza di Sainz che ha avuto un passo gara sull’1.21.4, e gli alti e bassi già visti a Jeddah di Leclerc.  Invece la McLaren si è confermata seconda forza, davanti ad una Red Bull che come due anni fa è la sconfitta del Gp d’Australia. Nel Team di Milton Keynes più che per la performance negativa di Perez in gara, scatta l’allarme affidabilità, non soltanto sul motore che era stato già sostituito a Verstappen. Stesso discorso per una Mercedes che è addirittura peggiorata rispetto al 2023. I dubbi che ci lascia Melbourne saranno sciolti a Suzuka,  dove capiremo se quanto visto in questo week end, è stata la solita sintonia fra la Ferrari e il Gp d’Australia oppure le polemiche interne stanno facendo perdere sicurezza e vantaggio alla Red Bull.

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