Ferrari F1 – Solamente un paio di settimane fa, Carlos Sainz fu operato di appendicite, che lo ha costretto a non correre il gp di Jeddah, anche se presente nel paddock quello stesso giorno per tifare il suo team.

Abbastanza in forma, ma per sua ammissione non al 100%, Sainz è tornato nell’abitacolo della sua Ferrari e, nonostante la strana sensazione che tutto dentro di lui si muovesse a causa delle estreme forze G, lo spagnolo è riuscito a prendere la bandiera a scacchi.

Dal secondo posto in griglia è riuscito superare Verstappen nel secondo giro, che subito dopo ha avuto uno strano problema al freno posteriore destro, che ha successivamente preso fuoco e lo ha costretto al ritiro nei box.
Questo è il suo primo ritiro dal Gp d’Australia di due anni fa.

Sainz, che nella prossima stagione si troverà senza un posto perchè Hamilton subentrerà al suo posto nel 2025, si è guadagnato il gradino più alto del podio, con il compagno di squadra secondo. Un 1 – 2 Ferrari che non si vedeva dal Bahrain 2022.

Il duo McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri si sono aggiudicati la terza e la quarta posizione, e Sergio Perez quinto. L’unico pilota Red Bull che è riuscito a portare dei punti a casa, anche se questi sono i punti più bassi messi a segno dal Sakhir di due anni fa.

La gara di Formula 1 si è però conclusa in modo drammatico, con l’incidente di George Russell della Mercedes all’ultimo giro, mentre dava la caccia a Fernando Alonso dell’Aston Martin, per poi perdere la macchina all’approssimarsi della curva sette, andando a sbattere contro una barriera e finendo in un angolo scomodo sul fianco, innescando una virtual safety car.

La partenza e il giro iniziale sono stati quanto di più tranquillo Verstappen potesse desiderare, con il pilota olandese che si è impegnato facilmente in partenza per tenere a bada il collega Sainz, che partiva in prima fila.

Alle spalle del duo di testa, in un fine settimana difficile per la Mercedes, George Russell e Lewis Hamilton hanno recuperato un posto a testa, con il primo che ha superato Sergio Perez per il sesto posto, e il secondo che è riuscito a passare Fernando Alonso per il decimo.

Tuttavia, c’è stata una differenza di pneumatici tra i due campioni del mondo, in quanto Hamilton si è trovato sorprendentemente sulle soft, una situazione che ha deplorato sulla griglia di partenza, mentre Alonso sulle hard.

Con il DRS attivato dopo il giro inaugurale di questa stagione, la gara di Verstappen ha iniziato presto a complicarsi quando Sainz ha fatto una mossa facile lungo la curva tra le curve otto e nove, pur lamentandosi quasi subito di aver “perso la macchina, davvero strano“.

Al giro successivo, Verstappen ha comunicato via radio, con voce allarmata, che la machina sembrava strana. Il motivo è apparso subito evidente quando dal retrotreno della RB20 sono iniziati a comparire ciuffi di fumo.

Mentre Verstappen proseguiva, il fumo è cresciuto d’intensità, evidenziando la sua posizione sulla ruota posteriore destra, costringendolo a rallentare e a far passare il resto del gruppo.

Entrando nella corsia dei box, la tortiera posteriore destra – un rivestimento dei freni in fibra di carbonio – è esplosa prima di prendere fuoco. Entrando ai box, l’incendio ha preso piede ma è stato rapidamente domato prima che Verstappen potesse uscire dalla sua auto e ritirarsi per la prima volta in due anni.

Con l’uscita di Verstappen, ciò ha permesso a Sainz di iniziare lentamente ad allungare il suo vantaggio sul nuovo secondo pilota Norris.

Mentre la gara prendeva forma, la preoccupazione di Hamilton di partire con la gomma morbida si è presto concretizzata, visto che è stato costretto ai box e a passare alla gomma dura dopo sei giri.

Sorprendentemente, nonostante la partenza con la mescola media Pirelli, anche Russell è passato alla gomma dura due giri dopo, seguito da Leclerc e Piastri il giro successivo mentre coprivano il britannico.

In modo significativo e ancora più sorprendente, McLaren e Red Bull hanno atteso altri cinque giri per far rientrare Norris e Perez, quest’ultimo salito in terza posizione dato che chi lo precedeva aveva già effettuato il pit stop.

Ferrari F1 GP Australia
Ferrari F1 GP Australia


Per Norris, la decisione si è rivelata un disastro, in quanto è sceso dalla seconda posizione al quarto posto, alle spalle di Leclerc e del compagno di squadra Piastri.

Al 17° giro, il weekend di dolore di Hamilton, dopo aver lamentato per tutto il tempo le prestazioni della sua W15, si è trasformato in miseria, diventando il secondo campione a ritirarsi per un guasto al motore.
Ciò ha innescato una safety car virtuale, consentendo ad Alonso di approfittarne passando dalle gomme dure a quelle medie, conquistando un gradito quinto posto.

Senza il dramma degli incidenti dell’anno scorso, la gara è andata avanti, portando Sainz a guadagnare sei secondi di vantaggio su Leclerc a metà gara, al 29° giro su 58.
A quel punto, e nel giro precedente, Piastri si era fatto da parte per Norris dopo averglielo chiesto via radio, con grande dispiacere del pubblico di casa.

Norris, tuttavia, avendo adottato una strategia diversa da quella dell’australiano, si è lamentato del fatto che i suoi pneumatici iniziavano ad andare in crisi, correndo nell’aria sporca dietro al suo compagno di squadra.

Leclerc si è trovato in un problema di gomme simile cinque giri più tardi, diventando il primo dei primi 10 a montare un altro set di gomme fresche, con le dure come scelta fino alla bandiera a scacchi.

Perez ha seguito l’esempio dopo 35 giri, Norris ha prolungato il suo stint per altri cinque giri, mentre Sainz è rientrato ai box dopo 41 giri. Con una facile inversione di marcia di 2,6 secondi, il pilota spagnolo ha mantenuto il suo vantaggio davanti a Leclerc.

Da quel momento in poi, la gara è stata una passeggiata per Sainz, con Leclerc che ha chiuso a 2,366s di distacco, seguito da Norris, Piastri, Perez e poi Alonso, che aveva tenuto a bada Russell prima dell’incidente dell’ultimo giro del britannico.

L’uscita di scena di Russell ha permesso a Lance Stroll di conquistare il settimo posto con la sua Aston Martin, seguito da Yuki Tsunoda della RB, mentre la Haas ha avuto una doppia gioia: Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen hanno concluso al nono e al decimo posto.

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