Positiva la crescita del team di Christian Horner che merita l’8 in pagella. Max Verstappen ha ottenuto tre vittorie riportando il motorista nipponico sul gradino più alto del podio.

La Red Bull targata Honda ha concluso in maniera estremamente positiva il mondiale 2019. Le ultime gare della stagione hanno mostrato una power unit nipponica in grossa crescita, a tal punto da rendere il pacchetto monoposto-motore la seconda forza del campionato alle spalle dell’inarrivabile Mercedes. Il terzo posto in classifica piloti di Max Verstappen davanti alle Ferrari è il coronamento di un grande campionato che merita senza dubbio un bell’8 in pagella, in attesa di un 2020 da protagonista.

Dopo i test invernali in cui il potenziale della monoposto non era venuto del tutto allo scoperto, la prima soddisfazione la si è avuta in Australia. L’olandese ha concluso al terzo posto regalando alla Honda un podio che mancava dal Brasile 2006 con Jenson Button, ai tempi del team ufficiale. Le gare successive non sono state facili con la Ferrari che si è ripresa lo scettro di prima inseguitrice delle frecce d’argento, ma in Spagna è arrivato un altro terzo posto con Super Max. Nel frattempo è stato molto deludente Pierre Gasly, promosso al posto di Daniel Ricciardo accasatosi in Renault.

La grande gioia è arrivata al Gran Premio d’Austria, l’appuntamento di casa per la Red Bull dove già nel 2018 Verstappen aveva vinto. L’olandese è riuscito a ripetersi con una rimonta meravigliosa dopo una brutta partenza, sino al duello per il successo con Charles Leclerc. Il monegasco è partito in pole ed ha dominato la corsa, ma Max si è preso di forza la prima posizione a due giri dal termine con una sportellata. Si tratta di un giorno storico per la Honda che ottiene così la prima vittoria da motorista nell’era ibrida, dopo stagioni passate a soffrire nelle retrovie.

Dopo la gara di Silverstone conclusa giù dal podio, il team anglo-austriaco centra il secondo successo in Germania sempre con Verstappen, autore la settimana successiva della prima pole della sua carriera in Ungheria. La gara vive sul duello tra l’olandese e Lewis Hamilton, con la Mercedes che grazie ad un’azzeccata tattica a due soste torna alla vittoria beffando il muretto Red Bull. In vista del Belgio, Christian Horner ed Helmut Marko operano uno scambio portando Alexander Albon nel team di punta e retrocedendo Gasly in Toro RossoHonda. L’impatto del thailandese è positivo ma coincide col momento più difficile dell’anno per il team, che soffre molto lo rinascita della Ferrari la quale piazza tre vittorie di fila. Verstappen ottiene solo un podio a Singapore, mentre la RB15 torna competitiva solo in Messico.

In quell’occasione Max fa segnare la pole, ma commette una grave ingenuita. La Mercedes di Valtteri Bottas va a sbattere all’ultima curva e l’olandese non rallenta, tagliando il traguardo migliorando ulteriormente il proprio tempo. I commissari decidono così di retrocederlo, con la gara che sarà in seguito compromessa dal contatto con Bottas. Successivamente arriva un altro podio ad Austin, mentre ad Interlagos Verstappen è imprendibile ed ottiene pole e vittorie. Hamilton è troppo superiore ad Abu Dhabi e vince con quasi venti secondi di vantaggio sulla Red Bull #33, mentre Leclerc si prende oltre quaranta secondi.

La Red Bull ha dimostrato in questa stagione di aver lavorato molto bene con la Honda e che le premesse per un 2020 tutto all’attacco ci sono, in modo da alzare ulteriormente l’8 in pagella. Verstappen è un fuoriclasse assoluto ed Albon sta crescendo, per cui anche la coppia di piloti promette davvero bene. La Mercedes partirà nuovamente con i galloni di favorita, ma all’inseguimento sembrano esserci prima i bibitari rispetto alla Ferrari, almeno secondo le impressioni di fine stagione.

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