Il circuito di Albert Park non ha concesso sconti ai piloti, i quali hanno dovuto fare i conti con diversi errori di guida, essendo, il tracciato, il primo che si può considerare “old school” per la presenza di erba e ghiaia ai lati della pista, cosa che non era avvenuta né in Bahrain, né in Arabia Saudita.

In particolare, la maggior parte degli errori si sono registrati nella prima sessione di prove libere, anche se non sono mancati neanche durante le FP2. In casa Williams, dopo l’incidente di Albon in mattinata, ci ha pensato Logan Sargeant a spaventare i meccanici della scuderia di Grove, con un testacoda in curva 11 senza particolari conseguenze. Ma la curva che ha dato più problemi è stata sicuramente curva 1, protagonista di diverse escursioni fuori pista, in particolare di Charles Leclerc, seguito a ruota da George Russell.

Il riassunto della giornata
L’assoluto protagonista delle FP2 è stato Charles Leclerc. Il monegasco ha messo da subito in mostra un ritmo da qualifica notevole, riuscendo per primo a scendere sotto il muro dell’1:18, con un tempo di 1:17.936 con gomme medie.
La coppia Aston Martin ha provato ad avvicinarsi, mettendo a referto tempi interessanti, ma nel tentativo con gomma rossa è stato sempre Leclerc a fare la differenza, con un parziale di 1:17.276 irraggiungibile per la concorrenza.
Molto positiva anche la sessione di Carlos Sainz, terzo a fine giornata, tornato dopo una lunga convalescenza a causa dell’operazione all’appendice.
Nonostante il secondo tempo assoluto, Max Verstappen è rimasto lontano dalla vetta: uscito dai box in ritardo per via di alcuni problemi sulla sua RB20, l’olandese ha provato ad avvicinarsi a Leclerc, ma senza successo, accusando un distacco di quasi 4 decimi a fine sessione.

FP2: i long run
Oltre al giro secco, anche i long run hanno offerto vari spunti di riflessione, anche se un’analisi precisa è sempre difficile da fare, nonostante tutti abbiano girato con gomma media.
Anche sul passo gara Leclerc rimane il punto di riferimento, con giri molto interessanti sul piede dell’1:22 alto. Ritmo simile per Lando Norris, il quale è riuscito anche a non incappare in qualche imprecisione occorsa invece al monegasco.
Sorprendente il passo mostrato dalla Red Bull, ma in negativo, specialmente con Perez, il quale non è riuscito a mantenersi costante se paragonato a Charles Leclerc.
Indecifrabile infine il passo Mercedes: lo stint di Russell di soli 7 giri non ha fornito un feedback sufficiente per giudicare la vettura, mentre Hamilton ha accusato per tutta la sessione problemi di set-up, rendendo le libere del sette volte campione del mondo un autentico incubo.
Insomma, non ci resta che aspettare la gara per i giudizi definitivi, gara che scatterà domenica mattina alle ore 5:00 italiane

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