Sebastian Vettel nel Gp d’Italia di F1 del 2008 conquistò insieme alla Toro Rosso la prima vittoria della carriera, che fece capire alla Red Bull che lui era il pilota su cui puntare per conquistare il mondiale.

Il 15 Settembre 2008 nel Gp d’Italia, la F1 scoprì l’immenso talento di Sebastian Vettel. Il tedesco proprio a Monza si mise nuovamente in luce, dopo aver impressionato nella seconda sessione di prove libere del Gp di Turchia. Vettel che era il collaudatore della BMW Sauber, fece segnare il miglior tempo davanti alla Ferrari di Massa, che gli permise di ricevere i complimenti del suo mito da bambino, Michael Schumacher. Seb qualche settimana più tardi si rimise in luce a Monza, cogliendo il miglior tempo nella sessione di test.

Quelle prestazioni non gli permisero ancora di realizzare il suo sogno, e anche nel 2008 fu confermato come test driver della BMW. Però Robert Kubica a Montreal ebbe un pauroso incidente, e la BMW lo scelse per sostituirlo negli Stati Uniti.  Vettel sfruttò l’occasione e tagliando il traguardo ottavo, diventò il pilota più giovane ad essere andato a punti in F1.

Quel piazzamento impressionò un grande scopritore di talenti come Helmut Marko, di ingaggiarlo e dargli un volante in Toro Rosso dal Gp di Ungheria. Vettel ripagò subito la fiducia, dimostrando di essere un fenomeno anche sulla pioggia, sfiorando il podio in Giappone. Quelle doti gli permisero un anno dopo di realizzare un’impresa, che ha pochi uguali nella storia di questo sport.

Alla vigilia del Gp d’Italia i favoriti per pole e vittoria, erano la dominatrice della stagione la Brawn Gp, Ferrari e McLaren, mentre Vettel che veniva da un buon quinto posto a Spa, puntava ripetersi. Invece per tutto il week end a Monza fu protagonista la pioggia, e il tedesco sfruttò subito l’occasione per fare la prima pole con una magia, battendo di 96 millesimi la McLaren di Kovalainen, e rifilare oltre mezzo secondo al futuro compagno di squadra Webber.

Se Vettel Sabato aveva stupito tutti, il giorno dopo fece ancora meglio. Vettel dopo aver difeso la prima posizione e preso la testa della corsa, già al terzo giro era in fuga, e nessuno era in grado di seguire il suo ritmo. Vettel mise in luce una delle sue principali doti, la capacità di martellare sul passo, con i suoi avversari che non erano in grado di rispondere, e mettergli pressione, ricordando quanto fecero in passato sul bagnato Senna e Schumacher con Lotus e Jordan.

Vettel nei giri successivi e fino alla bandiera a scacchi dimostrò una freddezza da campione, amministrando l’ampio vantaggio. Seb alle 15.27 conquistò il suo primo successo in Formula 1 e quello della Toro Rosso, infliggendo un gap di dodici e venti secondi a Kovalainen e Kubica. Dietrich Mateschitz felicissimo per la prima vittoria di un suo team in F1, quel giorno capì che aveva trovato il pilota per realizzare il suo obiettivo: conquistare il mondiale. Vettel dalla stagione successiva passò alla Red Bull, con la quale aprì un ciclo con quattro titoli consecutivi dal 2010 al 2013.

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