L’ex Team Principal di Alpine, silurato a Spa, ha criticato le interferenze di Renault e il modo d’interpretare la F1 di Luca De Meo.

Una delle grandi delusioni della prima parte della stagione 2023 di F1 è senza dubbio la Alpine. Il team anglo-francese partiva con l’ambizione di mantenere il quarto posto in Classifica Costruttori ed avvicinarsi ai tre top team. A metà stagione, però, il bilancio è deludente: la scuderia di Enstone è sesta, ampiamente superata anche da Aston Martin e McLaren, e ha registrato un solo podio, a Monaco, grazie ad Esteban Ocon. Pochi giorni dopo la liquidazione del CEO di Alpine, Laurent Rossi, nel weekend del GP del Belgio la scuderia anglo-francese ha catalizzato l’attenzione con l’annuncio, gestito in maniera discutibile dal punto di vista comunicativo, degli immediati addii del Direttore Tecnico Pat Fry (direzione Williams), del Direttore Sportivo Alan Permane e del Team Principal Otmar Szafnauer. E proprio il manager statunitense ha criticato duramente l’approccio alla F1 del Gruppo Renault e del suo CEO, Luca de Meo.

“La casa madre voleva controllare moltissimi reparti della scuderia di F1.” – ha Szafnauer, ospite del podcast Cars & Culture with Jason Stein“Non ho mai visto nulla di simile: l’area commerciale, quella finanziaria, il marketing, le risorse umane e la comunicazione non rispondevano a me, bensì a qualche altro membro dell’azienda, intesa in senso ampio. Ciascun reparto si comporta come una flotta, mentre per vincere bisogna essere dei pirati. Ipotizziamo che due team abbiamo piloti, macchine, Power Unit e una conoscenza delle gomme di livello identico. L’unica differenza è che in uno, ad esempio la Red Bull, le risorse umane, le finanze, la comunicazione e il reparto commerciale rispondono ad una sola persona, Christian Horner, mentre nel nostro no. Indovina chi vincerà tra i due? Ovviamente la Red Bull.

“E’ facile capire che così non va bene.” – ha proseguito l’ex Team Principal della Alpine – “Faccio un esempio: se si deve assumere qualcuno e bisogna redigere un contratto entro un giorno, come accade spesso in F1, non possono volerci due settimane. In quel lasso di tempo quell’assunzione strategica potrebbe essersene andata altrove.”

Szafnauer ha poi criticato il modo d’interpretare la F1 da parte del Gruppo Renault e del suo CEO, Luca De Meo: “Penso che il management di Renault e il CEO, Luca de Meo, vogliano successi immediati, come tutti in F1. Purtroppo però, in F1 non è così che funziona. Quindi gli ho fatto presente che serve tempo, che bisogna fare un percorso per arrivare a quei traguardi e che ci sono dei requisiti da soddisfare. Sono nelle competizioni da trentaquattro anni e in F1 da ventisei, quindi credo di parlare con cognizione di causa quando dico cosa serve per migliorare un team. Loro vogliono farlo nel minor tempo possibile, ed io non ero d’accordo con le loro scadenze irrealistiche. In questo modo, è solo questione di tempo prima che tutti siano frustrati. Io ho stilato un piano realistico e realizzabile, ma penso che abbiano voluto prendere una scorciatoia con qualcun altro.”

Foto copertina: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

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