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F1 Williams: la filosofia di scuderia di James Vowles

F1 – La sua filosofia è precisa; meglio regalare ai piloti programmi a lungo termine ma con senso di realtà che illuderli di avere la migliore macchina possibile non essendo onesti. James Vowles la pensava così quando era alla Mercedes e, ora che è team principal alla Williams, non ha cambiato idea.

La situazione della scuderia fondata dall’indimenticato Frank Williams e per anni mattatrice della scena in Formula uno è da qualche tempo deficitaria. Se il pilota anglo-thailandese Alex Albon è riuscito almeno a mettere insieme undici punti e a conquistare un buon settimo posto nel Gran Premio del Canada, il rookie Logan Sargeant , su cui lo stesso Vowles aveva puntato e punta ciecamente, non ha invece ancora smosso la classifica dallo zero.

Ma il team manager della Williams non vuole fermarsi al contingente. Lui ritiene che la competitività debba essere coccolata, lisciata per il verso del pelo e costruita pian piano. E indica come base un periodo quinquennale. Vale a dire che, entro il 2028, la Williams dovrà caratterizzarsi per un elevato tasso di competitività.

Da qui la sua filosofia portante: chi vuole venire a guidare una Williams, sappia che i frutti non li raccoglierà magari subito ma potrebbe comunque raccoglierli nell’arco di pochi anni, lavorando duro e credendoci. “Tutto ciò che si fa per fare capire ai piloti numeri fittizi – spiega – darà un guadagno a breve termine ma un deficit massiccio a lungo termine, compreso il rischio di perdere un pilota”.

L’importante, fa intendere, è fare il passo lungo quanto la gamba miscelando i reali progressi compiuti con la fiducia nel futuro. E i risultati non tarderanno ad arrivare. “Se si fa qualcosa d’altro – aggiunge -a un certo punto ti diranno, questa non è la realtà che ci avevate promesso”.

Tanto Albon quanto Sargeant, quindi, sono stati edotti del fatto che la scuderia avrebbe fatto fatica e avrebbe quindi dovuto lavorare sodo per migliorare il suo rendimento sul medio- lungo termine. I due piloti sembrano avere accettato tranquillamente la scommessa. E sono decisi a darci dentro. Sargeant, poi, ha un motivo in più per farlo essendo rimasto, con il rientrante Daniel Ricciardo dell’Alpha Tauri, il solo senza punti in dodici gare.

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