YAS MARINA: DESCRIZIONE DELLA PISTA.

Anche Quest’anno siamo giunti al capo linea, sul maestoso circuito di Yas Marina.

Qualora qualcuno necessiti di ribadire qualcosa, di dimostrare la propria forza o di mettersi in mostra per ricordare agli altri che “il prossimo anno ci sono anche io”, questo è il momento.

In quel di Yas Marina, a conti oramai chiusi, quel che conta è la forza, solo quello.

L’energia che le squadre impiegheranno servirà a poco o a nulla di matematico, ma per molti potrebbe essere una questione d’onore poter chiudere il campionato a testa alta. Vediamo in queste condizioni Bottas, per esempio, che dopo lo smacco di domenica scorsa ha bisogno di ripristinare la sua posizione di secondo…e non di terzo.

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Farlo non sarà semplice: il circuito di Yas Marina, di concezione moderna, di recente costruzione rispetto a tracciati storici, è realizzato con un obiettivo chiaro: confondere le carte in tavola. Lunghissimi rettilinei, uno da 1200 metri ed uno da 970, fanno da cornice a tornanti, curve a gomito e chicane strettissime. Non è semplice definire quanto carico fornire alle auto, e quanta resistenza aerodinamica poter accettare.

LE CARATTERISTICHE

A tal proposito, la prima immagine: il raggio medio delle curve sul percorso di Abu Dhabi è davvero bassissimo. Sfruttare la deportanza sarà molto complicato a causa delle velocità ridotte.

Nonostante tutto, poter disporre di un buon carico aerodinamico è necessario: i cambi di direzione hanno una estensione particolarmente alta. Sono molte le curve che si avvicinano a 90° e tante quelle che li superano. Alternati a queste, rettilinei brevi richiederanno alle vetture delle accelerazioni brucianti e solo gli pneumatici meglio spinti al suolo potranno riuscire nell’intento.

Segue una illustrazione di riepilogo riguardo all’estensione media (gradi di rotazione) delle curve sul circuito di Yas Marina:

Per altro, aggiungiamo a questo dato quello della temperatura media dell’aria. Questa è una componente che fa abbassare ulteriormente la densità del flusso, riducendo la capacità deportanti delle appendici aerodinamiche che lo stesso incontra.

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UN GIRO DI YAS MARINA CON IL POLE MAN 2018

Un giro di pista a bordo della Mercedes di Lewis Hamilton ci permette di ricordare quanto il circuito di Yas Marina sia tortuoso e ricco di curve impegnative, nonostante i lunghissimi rettilinei:

LINKhttps://www.youtube.com/watch?v=kmuKQ2JQK30 AL VIDEO

COME SETTARE LA MACCHINA

Da una prima analisi, quindi si dedurrebbe che un carico alto potrebbe essere la corretta chiave di lettura per primeggiare sulla pista in analisi.

Solo un dato troverebbe il modo di rompere le certezze fino ad ora evidenziate:

 

 

Ben il 56% del tempo viene trascorso in rettilineo. Non è cosi ininfluente la percentuale e se qualche vettura più prestante fosse in grado di sviluppare un buon carico aerodinamico dal corpo vettura, potrebbero essere visibili alettoni leggermente più scarichi.

Si tenga a mente che con la partenza al tramonto e l’arrivo in piena notte, la temperatura che diminuisce riuscirebbe ad incrementare la densità dell’aria. Tale fenomeno andrebbe a favore di una riduzione leggera delle superfici deportanti.

Ovviamente, due fattori di questo tipo non bastano per decidere di ridurre il carico aerodinamico sviluppato dalle vetture. In definitiva, rimane una pista che richiede una buona dose di deportanza, anche a scapito delle velocità di punta.

Per capire quanto detto, si confrontino le ali utilizzate a Spa Francorchamps: pista che nonostante le molte curve strette e numerose, per via della conformazione sua peculiare, richiede comunque ali di incidenza ridotta.

Già dal mercoledì sarà possibile scoprire le scelte dei team. Forniremo a breve nuovi aggiornamenti. Che inizi lo spettacolo.

A presto, dall’ing. Alberto Aimar.

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